mercoledì 30 ottobre 2019

Chablis, Mon Amour - 21/10/2019

Chablis, Mon Amour
Verticale storica dello Chablis 1er Cru Domaine Hamelin alla XVII edizione di Open Wine Partesa.

Abbiamo partecipato all'OpenWine XVII edizione organizzato da Partesa ospitato nell'incantevole Relais La Chiave Bianca di Miglianico (Ch), che gran bel Lunedì il 21 Ottobre!
Metà mattinata, il sole risplende e illumina giardino e sale. Tutto pronto per l’attesa verticale storica di Chablis 1er Cru Domaine Hamelin.



Una Masterclass che si è distinta per alcune peculiarità:
a cominciare dal materiale prodotto appositamente per l’occasione, un catalogo esaustivo con una panoramica interessante su azienda, vigneti e utilissime schede delle singole annate in degustazione;
le bottiglie delle annate degustate, eccetto la più vecchia, sono tutte magnum, dettaglio che ha reso l’attesa ancor più entusiasmante;
l’organizzazione ha curato ogni dettaglio, dalla presenza del giovane produttore Charles Hamelin, all'interprete, alla preziosa guida in degustazione di Enzo Scivetti, al servizio in sala, nulla è mancato affinché i presenti potessero cogliere ogni sfumatura della batteria presentata.

Domaine Hamelin si trova nel villaggio di Lignorelle, a 10 chilometri da Chablis, nella parte nord della regione della Borgogna. L’azienda esiste dal 1840, oggi è condotta dal giovane Charles e suo padre Thierry che ne rappresentano la settima generazione. Gli ettari vitati sono 37 che in produzione esprimono Petit Chablis, Chablis, Chablis 1er Cruy Beauroy e Chablis 1er Cru Vau-Ligneau.
Ed eccoci, quindi, ai vini. Gradazione alcolica per tutti 12,5%, sette le annate in batteria e un regalo. Un gran bel regalo: uno Chablis dell’annata storica 1978!



Chablis 1er Cru Beauroy 2014

Il 2014 è un bianco brillante, frutto di un’estate fredda e umida e di un Settembre che, in Borgogna, fa sempre il suo buon lavoro col sole e col vento che asciuga. Al naso una gamma di profumi di agrumi, fiori, erbe officinali e salmastro. In bocca un bel volume, struttura e freschezza. Notevole la persistenza e finale con una delicata chiusura aromatica.



Chablis 1er Cru Beauroy 2013

Figlio di un’annata molto complessa dal punto di vista meteorologico, nonostante la resa e i volumi prodotti siano calati un bel po’, il risultato in bottiglia resta incredibile. Come ha sottolineato Enzo Scivetti, le piante reagiscono e la qualità resta. Dal colore al naso, il vino vira leggermente su lievissimi toni verdi e sentori di agrumi e mele, con leggera nota salmastra. In bocca risulta un po’ meno minerale e acido e più viscoso dell’annata 2014.

Chablis 1er Cru Beauroy 2012

Una primavera altalenante, che in Borgogna si traduce anche in gelo e neve, ha avuto un notevole impatto in vigna durante la fioritura. In quei posti deve essere il solito Settembre a mettere la zampata giusta sull'estate, perché questa annata si è presentata molto bene nel bicchiere. Luminoso, sentori di vaniglia e pasticceria, agrumi e frutti tropicali al naso. In bocca un bel corpo, sapido e con buona acidità e freschezza diffusa, chiusura verso sensazioni di miele.
E’ in questi casi che il territorio viene in soccorso alle annate complicate. Ed è per questo che in Borgogna si parla di Climat, un’espressione che indica l’insieme delle caratteristiche storicizzate di e in un determinato appezzamento di terra e che includono il clima, il terreno, l’esposizione e il lavoro dell’uomo.

Chablis 1er Cru Beauroy 2011

Frutto di una raccolta anticipata al 6 Settembre, l’annata 2011 sembra sia attualmente la più evoluta ed apprezzata, anche per via di una selezione attentissima dei grappoli effettuata in vendemmia a causa delle bizzarrie climatiche. Una generosità recente, perché in precedenza pare si facesse ricordare per una quasi irrispettosa chiusura. Naso pulito colmo di agrumi maturi cui si aggiungono al gusto salinità abbondante carica salmastra e frutti verdi, pepe verde e… cocco.

Chablis 1er Cru Beauroy 2010

Un vino equilibrato, maturo ed espressivo. Si capisce come il Climat sia determinante nello standard qualitativo dello Chablis, perché il 2010 è l’espressione di una tipicità ben precisa: marna, tufo marino, delicato sentore di miele e acidità vivida e allo stesso tempo morbidezza, gusto pulito e una varietà di sensazioni a spaziare, sorso dopo sorso. Ecco come sa evolvere uno Chablis.

Chablis 1er Cru Beauroy 2009

La generosità delle stagioni ha consegnato un’ottima produzione nel 2009. E’ molto semplice, quindi, questa annata non solo non passa inosservata negli annali di Borgogna, ma sicuramente è stata tra le preferite in degustazione. Colore più intenso, di un dorato lieve e delicato. Profumi altrettanto delicati e freschi di mela ed erbe di campo. Evoluto al gusto, secondo Scivetti ha ancora strada da percorrere, a noi è piaciuto già un filo d’erba in più, col suo sapore pieno e la bella salinità sorretti da un’ottima struttura.

Chablis 1er Cru Beauroy 2008

Il 2008 è stata un’annata complicata. Charles la ricorda in modo particolare perché è stata anche la prima vendemmia condotta sotto la sua diretta supervisione (“la prima annata con le chiavi della cantina”). Vendemmia il 29 Settembre, tutto poteva andare storto. Il risultato è un vino meno emozionante degli altri, più timido anche se abbastanza giovanile, di grande acidità e persistenza.



Chablis Hamelin 1978

Unica bottiglia da 0.75 in degustazione, splendida annata vinificata dal papà di Charles e dal nonno. Un vino fresco di 41 anni che non ha toccato legno, nonostante una lieve ossidazione ne simuli vagamente il ricordo. Note di pepe e di tabacco. La buona acidità e il carattere salino lo rendono di gradevolissima beva. Non mancano freschezza e lunghezza aromatica. Cosa chiedere di più.
Chablis, mon amour!

Luana di Lorito
(Addetta Stampa CdG)