martedì 30 novembre 2010

CdG NEWS - Anno 5 - n.44/2010



EVENTI ENOGASTRONOMICI ABRUZZESI

DATA
ORA
LUOGO
EVENTO
03/12/2010

Romantik Sporting Hotel Villa Maria - C.da Pretaro-Francavilla al Mare (CH)
GRAN GALÀ DEL VINO ABRUZZESE - VIII Edizione
L’Evento si ripete!! Una giornata AIS dedicata ai vini abruzzesi di prestigio che si sono distinti ed hanno ottenuto riconoscimenti dalla critica più qualificata del settore e permettere ai soci di degustare in contemporanea il meglio della produzione e dare la possibilità ad operatori, amatori ed appassionati di degustare e scambiare opinioni sui prodotti più qualificati del territorio.
Programma:
Ore 16,30 Convegno “Bere Consapevole: Bere con Cultura”
ore 18,15 Presentazione della Guida Duemilavini edizione 2011
ore 18,30 Apertura sala degustazione.
03/12/2010
20.30
RIST. IL MELOGRANO – HOTEL MIRAMARE – CITTA’ S. ANGELO (PE)
CENA DEGLI AUGURI DELLA CdG (solo su invito).
04/12/2010
16-20
Cantina FARAONE - via nazionale per Teramo, 290 - GIULIANOVA (TE)
Ogni primo sabato del mese "Sabato On Wine"; è una manifestazione del Movimento Turismo del Vino a cui partecipano cantine aderenti al movimento in tutta Italia. E' l'occasione per incontrare gli amanti del vino almeno una volta al mese. Questo di Ottobre è quello della vendemmia con in più i profumi dei mosti in fermentazione. Si assaggeranno i nostri vini accompagnati dalle stuzzicherie di Paola.
04/12/2010
19.30
CASTELLO DI SEMIVICOLI – CASACANDITELLA (CH)
10/12/2010
17.30
Ex Aurum auditorium Tosti - Pescara
TERRA MADRE - Le Comunità del Cibo, i Mercati e i Produttori Buoni, Puliti e Giusti in Abruzzo.
10/12/2010
20.30
TAVERNA 58 – PESCARA
TERRA MADRE- L’esperienza sensoriale a Taverna 58, Pescara con il menu di Terra Madre
12/12/2010
20.00
Romantik Sporting Hotel Villa Maria -C.da Pretaro-Francavilla al Mare (CH)
“CENA DEGLI AUGURI E BENEFICIENZA”
Diamo una mano alle nuove vite. Cena di Beneficenza per raccolta fondi destinati all’acquisto di “Apparecchiature Tecniche” da donare ad un reparto di Pediatria degli Ospedali d’Abruzzo. La tradizione Natalizia espressa dai soci ristoratori della Sezione AIS Abruzzo, divertimento a sorpresa per tutti, con tombolata finale. Quota di partecipazione 65,00.
28/12/2010
19.30
Bar Conca d’Oro - Via Garibaldi 121 - Avezzano (AQ)
BRINDISI DI FINE ANNO con la delegazione AIS Marsica. Salutiamo il 2010 e brindiamo insieme al Nuovo Anno 2011 alla “Conca!”. Ingresso ed aperitivo gratuito.
Info e prenotazioni al delegato oppure Enoteca di Marilena Tonelli 0863.936671.
29/01/2011
19.30
TAVERNA ALTA HOTEL EXCELSIOR – LANCIANO (CH)
12/02/2011
19.30
RIST. VILLA MAIELLA – GUARDIAGRELE (CH)

CORSI E ALTRO…
PROGRAMMA CORSI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE AIS ABRUZZO
13 Dicembre 2010 - Inizio 1° livello - Castello di Semivicoli (Ch)
Dicembre 2010 - Inizio 1° livello - Vasto (Ch)
Gennaio 2011 - Inizio 1° livello - Teramo

EMPORIO PRIMO VERE presenta Bem Vivir -Ottava Edizione

ALCUNI EVENTI NAZIONALI

Asta di Vini Pregiati e da Collezione alle ore 18,00
Hotel Rome Cavalieri – Via A. Cadlolo, 101
Lotti in visione a partire dalle ore 10,00
Ingresso libero
DUEMILAVINI - BIBENDA - A.I.S. ROMA
Via A. Cadlolo 101 - 00136 Roma
tel. 06 8550941 fax 06 85305556
www.bibenda.it bibenda@bibenda.it


Si svolgerà venerdì 3 dicembre 2010 alle ore 20.30 presso “l’Osteria del Bosco” Strada Tiberina Nord, 131 in loc. Bosco a Perugia (075.5917035 – www.losteriadelbosco.eu), la “Cena di Fuoco 2010” della Delegazione ANAG dell’Umbria che quest’anno è dedicata interamente a “Tenuta Villanova” (www.tenutavillanova.com). Il dott. Alberto Grossi, titolare dell’Azienda, racconterà la storia che ha reso famosa “Tenuta Villanova” e descriverà le eccellenze della nota Azienda Friulana unite ai gustosi piatti preparati dallo chef dell’Osteria del Bosco.

COMUNICATI
CONVENZIONE per gli AMICI DELLA CDG con l’ENOTECA VINE’ di Pescara.
Per ricevere lo sconto STAMPA IL COUPON.

Carissima socia, carissimo socio,
la Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus è tra i promotori dell’appello lanciato dalle più importanti realtà del settore no profit per scongiurare il taglio dei fondi destinati al cinque per mille, ridotti sostanzialmente del 75% (da 400 a 100 milioni di euro), dopo l'approvazione alla Camera di un provvedimento che rientra nell'ambito della Legge di Stabilità 2011. 
Questi tagli colpirebbero inevitabilmente anche le attività della Fondazione Slow Food che, dal 2003, opera nel Sud del mondo e non solo con numerosi progetti per la salvaguardia delle economie locali, per l’educazione del gusto e per la valorizzazione di
un’agricoltura di piccola scala.
Per poter continuare a portare avanti i nostri progetti e chiedere che al cinque per mille vengano assegnati fondi adeguati,
Grazie per il tuo contributo.
La Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus e Slow Food Italia


NON SOLO LIBRI
Cucina Eco: il libro e l'evento. Il 25 novembre gli autori  Lisa Casali Tommaso Fara saranno protagonisti della presentazione del libro “ La cucina a Impatto (quasi) Zero”, edito da Gribaudo, che si terrà alla Libreria Feltrinelli di Como, ma anche della serata gourmet al Conca Bella di Vacallo. Il programma si aprirà alle 18.00 con l’incontro alla Libreria Feltrinelli di Como, [...]
IL MANGIAROZZO, BEST SELLER DELL'ENOGASTRONOMIA - Benessere Beuty ... Il Mangiarozzo – libro cult dell'enogastronomia italiana considerato ormai giustamente un best seller (Newton Compton, pag. 900, 18 euro) – è da pochi giorni in libreria con la sesta edizione e s'impone di nuovo all'attenzione dei ...

Pronto l'ottavo numero di italiaSquisita. Il 10 novembre 2010 è uscito l'ottavo numero della rivista ItaliaSquisita! Read More>> 


NON SOLO VINI

Guerra aperta tra AIS e ASPI sul Miglior Sommelier del Mondo

Stelle Michelin 2011

La pasta artigianale dell'Adriatico. Itinerari enogastronomici nel mondo della pasta artigianale. Vendita di pasta artigianale per pasta di Campofilone, Verrigni pasta e Rustichella d'Abruzzo. Read More>> 

Cassazione penale sez. IV, sentenza 24.09.2010 n° 34687. Confisca del veicolo e giurisprudenza... la “lotta” continua”. I giudici della Suprema Corte tornano sulla questione precisando che è possibile la ...
Vivere a impatto zero
Per salvare il pianeta è necessario che troviamo una via di mezzo tra l’essere incoscienti consumisti e anti-materialisti consapevoli. L’idea alla base di “No Impact Man” non è quella di essere anoressici, bensì abbondanti nel modo giusto; non eco-efficienti, ma eco-effettivi”.
The No Impact Man, l’Uomo a Impatto Zero, si chiama Colin Beavan, vive a Manhattan con la moglie Michelle, la figlioletta Isabella e un cane, insieme ai quali condivide un appartamento di circa 70mq. Dopo personali riflessioni sulla necessità di frenare i cambiamenti climatici e la distruzione della Terra, tramite la riduzione della nostra impronta ecologica su di essa, Beavan decide di sperimentare cosa possa significa oggi vivere a New York City a impatto zero. Ovviamente la famiglia viene coinvolta nell’avventura.
L’esperimento ebbe inizio nell’autunno del 2006, con una prima “settimana di prova”. A quel tempo Colin e Michelle, entrambi scrittori di professione, avevano rispettivamente 43 e 39 anni, mentre la piccola Isabella solo 18 mesi. Sebbene le difficoltà da affrontare apparvero subito numerose, la coppia decise di andare avanti e impegnarsi nel progetto di condurre un intero anno di vita a impatto zero.
Vale a dire senza auto né mezzi pubblici, senza tv, computer ed elettrodomestici vari, cibandosi di alimenti coltivati o prodotti solo localmente (in un raggio di 250 miglia) e privi di involucri superflui e inquinanti. Niente spazzatura, niente detersivi, nessuna emissione di tossine nelle acque o gas serra nell’atmosfera…
Per abituarsi al cambiamento e scoprire le alternative o le strategie più adeguate (e più eco-friendly) Colin e Michelle hanno strutturato il percorso in passi successivi. Si sono concentrati dapprima sulla problematica dei trasporti, poi quella della riduzione dei rifiuti, in seguito sulla scelta adeguata dei cibi e così via.
Le deroghe a tale regime di “disconnessione dalla rete” (non solo internet, bensì proprio la rete elettrica), come lo definisce lo stesso Beavan, prevedevano che in casa di amici fosse lecito guardare la tv, come anche usare il computer a lavoro.
Rendendosi conto che eliminare del tutto la propria impronta sul pianeta non è possibile, la famiglia newyorkese decise di intraprendere anche azioni attive che compensassero ciò che restava del loro impatto. Hanno pertanto preso parte a progetti di riqualifica ambientale, ad esempio la riforestazione di alcune aree degli Stati Uniti, e prestato servizio volontario in occasione di interventi come pulizia delle spiagge dai rifiuti e simili.
Tutto ciò con l’obiettivo di realizzare il seguente bilancio:
Impatto negativo + Azioni positive = Zero, ossia Impatto netto nullo.
I coniugi hanno dichiarato che il cambiamento totale di stile di vita attuato li ha indotti a scoprire piaceri che non conoscevano, come il camminare e andare in bicicletta, comprare alimenti direttamente dai coltivatori, occupare il tempo giocando di più con la figlia, leggendo, parlando. “Già nella prima settimana” – dichiara Colin – “abbiamo scoperto che c’è una vita diversa, più calma, che si può avere proprio qui, a Manhattan”.
Durante l’anno di esperimento, Colin Beavan ha tenuto in piedi un blog in cui ha reso testimonianza delle sfide cui giorno per giorno ha dovuto far fronte insieme alla sua famiglia, chiedendo talvolta anche consigli e opinioni ai lettori. E di opinioni ne sono giunte tante, alcune molto incoraggianti, altre critiche, da parte di gente scettica riguardo al suo progetto e alla sua buona fede. A soli tre mesi dall’inizio dell’esperimento, Beavan aveva già firmato un contratto con una nota casa editrice statunitense per la redazione di un libro in cui il progetto e la singolare esperienza della famiglia sarebbero state raccontate in maniera dettagliata. Caso vuole che Laura Gabbert, la migliore amica di Michelle (che conosce la donna fin dai tempi della scuola superiore, secondo quanto afferma Beavan) sia una realizzatrice di film indipendenti. Dopo l’idea del libro, arriva dunque quella di un film che mostri agli spettatori, con un taglio quasi da reality show, come si svolge la vita quotidiana della temeraria famiglia newyorkese. La fiera mediatica sviluppatasi intorno a questo caso e le numerose apparizioni di Colin nelle televisioni statunitensi fanno sorgere delle perplessità: qual è il confine tra reale volontà di azione e desiderio di notorietà, tra elaborazione e interiorizzazione di un cambiamento nello stile di vita e autocelebrazione? Risulta difficile credere che l’idea del libro e poi del film siano nate successivamente alla partenza dell’esperimento e quasi casualmente. E’ molto probabile che la famiglia abbia accettato di affrontare tante difficoltà, estremizzando i comportamenti, non solo per un genuino interesse nei confronti delle sorti del pianeta, ma anche nell’ottica di commercializzare l’esperienza.
Quand’anche così fosse, comunque, l’iniziativa resta molto interessante. In primo luogo essa apre o alimenta riflessioni e discussioni non solo riguardo ciò che si dovrebbe fare per arrestare i disastri ambientali in corso, ma anche sui comportamenti che si possono realmente assumere nella vita di tutti i giorni. Non solo, la testimonianza diretta, circostanziata ad una specifica situazione, ad una vicenda familiare i cui attori hanno nomi e cognomi precisi, vivono in un determinano contesto e trascorrono giornate “reali” di vita quotidiana, può avvicinare i lettori o spettatori alla tematica ambientalista in maniera meno astratta. Non è chiaro quante delle scelte intraprese durante il periodo di esperimento siano state poi perpetrate al termine di questo. Sicuramente non tutte, visto che lo stesso No Impact Man nella descrizione della sua idea aveva dichiarato: “Quando avremo finito, potremo rientrare nel mondo dei normali consumatori, ma forniti di strumenti per decidere quali componenti del nostro stile di vita a impatto zero vorremo mantenere e quali no”.
Riguardo a ciò, scetticismo fu espresso da parte di Mayer Vishner, l’hippie mentore della comunità di giardinaggio di cui Colin entrò a far parte e che gli insegnò a coltivare piante alimentari: “Beavan ha abbracciato il progetto come una sorta di impegno monastico, con inclusa la richiesta di aiuto e consigli. Ma la conservazione è un modo di vivere, non semplicemente un esperimento da fare per un anno. Mi sono interrogato sulla sua sincerità e le sue motivazioni, fino a chiedermi se fosse disonesto o illuso”. Ad ogni modo l’interesse riguardo all’esperimento di Colin e famiglia è cresciuto, pertanto dalle pagine del suo sito Beavan ha lanciato un nuovo progetto, chiamato per l’appunto “No Impact Project”. Esso è volto a riunire i soggetti interessati alla conversione ad una vita a basso impatto e aiutarli durante tale percorso, nonché nella scoperta di quali siano gli adattamenti all’ambiente in grado di migliorare loro la vita, rendendoli anche più felici. Questo No Impact Man forse è un po’ troppo “americano” negli estremismi, l’infervorazione e la capitalizzazione mediatica. Ma l’impresa resta interessante e gli spunti che se ne possono trarre numerosi.
Ecco alcuni numeri. Basandosi sull’esempio di una famiglia americana che vive a Manhattan, i Beavan sono riusciti ad eliminare dalle discariche:
·    1248 contenitori di plastica,
·    2190 piattini di plastica e di carta,
·    572 sacchetti di plastica,
·    16580 litri di spazzatura
·    2184 pannolini da bambino.
Ecco quindi alcuni consigli, tratti anche dal documentario, per un minore impatto personale sull’ambiente:
·    Miglioriamo l’alimentazione. Evitiamo di mangiare carne per almeno una settimana o un mese… Lo sapevate che ogni vegetariano contribuisce ogni anno a ridurre la emissione di CO2 di ben Kg 1800? Oltre a questo, ovviamente, cerchiamo i produttori locali che possono offrirci frutta e verdura biologica. Un’altra possibilita’ e’ coltivare un piccolo orto con le nostre delizie preferite!
·    No alle bottigliette e sacchetti di plastica. Piuttosto usiamo bottiglie di vetro e contribuiamo in maniera più attenta alla raccolta differenziata. E… non dimentichiamoci mai di avere nello zaino una borsa per la spesa riciclabile. Ricordiamoci che i sacchettini di plastica si pagano!
·    Compost: un ottimo modo per ridurre la massa di spazzatura nelle discariche.
·    Contribuiamo con il commercio equo solidale. Troveremo delle ottime idee regalo che verranno apprezzate perche’ uniche e appunto solidali da un punto di vista sociale.
·    Riscopriamo le mode del passato con il Vintage e i mercatini dell’usato . Evitiamo di comprare nuovi capi d’abbigliamento per ogni stagione e se abbiamo qualche vestito nell’armadio che non indossiamo piu’, portiamolo nei centri dove possono essere donati.
·    Riscopriamo le attivita’ fisiche all’aperto: invece di stare seduti tutto il tempo a guardare la televisione, usciamo fuori per una bella camminata rigenerante. Tre ore in meno al giorno davanti al piccolo schermo permettono di ridurre l’emissione di carbonio di quasi Kg 250. Che dite, ci proviamo a stare almeno un pomeriggio o una sera a settimana senza TV?
·    Usiamo la bicicletta in citta’. Oltre ai benefici fisici, questo ci offre la possibilita’ di apprezzare di piu’ il luogo dove viviamo. Giusto per dare un’idea se per due giorni evitiamo l’uso della macchina, riduciamo in un anno l’emissione di gas per una media di circa Kg 721. Che dire allora di evitare di guidare nel weekend o in alcuni specifici giorni della settimana?
·    Stiamo attenti all’uso dell’energia elettrica. Evitiamo di accendere la luce di giorno e stacchiamo tutte le prese dagli interruttori se non stiamo usando gli elettrodomestici. Altra cosa importante: se dobbiamo fare la lavatrice o azionare la lavastoviglie, aspettiamo di farlo dopo le 20. Anche questo contribuirà ad avere delle bollette meno costose!
Diciamolo: sicuramente non è facile mettere tutto in pratica ma questo documentario vuole suggerirci che, con uno stile di vita più attento e dedito alla salvaguardia dell’ambiente, i cambiamenti ecosostenibili possono prendere piede proprio dai piccoli gesti quotidiani e rendere migliore e piu’ salutare il nostro modo di vivere.
Per saperne di più: www.noimpactproject.org

VIAGGI ENOGASTROMICI
17-25 MARZO 2011 - ZANZIBAR

RICETTE E CONSIGLI ENOGASTRONOMICI

 

Uova in trippa
Preparate delle frittatine sottili e tagliatele a listerelle. Preparate un sughetto con del buon pomodoro a pezzetti (per esempio il pomodoro al forno dell'Azienda Zappacosta, preparato secondo un'antica ricetta; i pomodori vengono cotti nel forno a legna interi, lasciati a raffreddare tutta la notte e al mattino spellati e inseriti tal quali nel barattolo di vetro, il sapore del sole rimane tutto lì!), con l'aggiunta di aglio, capperi, prezzemolo. Condire le uova in trippa con il sughetto. Accompagnare con una freschissima insalata di stagione.
Come riconoscere le uova leggendo le etichette
Abbiamo già parlato della triste condizione delle galline da uova in Italia, dove oltre l'80% degli allevamenti è di tipo intensivo e impone ai polli una non-vita fatta di continuo stress e sollecitazioni innaturali alla produzione di uova: dei rischi per lasalute oltre che dei problemi etici si è già detto, ma ora ci occupiamo di come riconoscere le uova leggendo il codice numerico che per legge deve essere stampato sopra la confezione.
Quando acquistiamo le uova al supermercato dobbiamo far attenzione al codice numerico che contrassegna ogni confezione. I numeri vanno dallo 0 al 3 ed indicano la provenienza dell'uovo dal punto di vista della tipologia di allevamento dei polli (foto) allo stesso modo deve essere indicata la provenienza geografica, per la legge che impone la tracciabilità dei prodotti alimentari.
Concentriamoci sui numeri, però. Le più diffuse sono le uova contrassegnate dal numero 3, che indicano allevamenti intensivi di polli: dietro ogni uovo nr. 3 si cela la condizione drammatica delle galline ovaiole . Sono le più semplici da trovare, circa 4/5 delle uova in commercio sono prodotte in questo modo.
Le uova nr. 2 indicano invece allevamenti a terra: si tratta sempre di polli in cattività, che non vedono nella gran parte dei casi la luce del sole, ma per lo meno hanno una certa libertà di movimento all'interno del capannone dove sono tenuti. Va un po' meglio delle galline in gabbia immobilizzate, ma siamo ancora lontani da una condizione accettabile.
Sono infatti migliori le uova nr.1 che provengono da allevamenti all'aperto: le galline hanno libertà di movimento e vivono una parte della giornata all'aria aperta, con tutti i vantaggi nutrizionali che possono derivare da una produzione di uova secondo natura.
In tal senso vanno preferite le uova nr.0 che contraddistinguono i prodotti da allevamenti biologici: in questi, oltre alle libertà degli allevamenti all'aperto, vi è anche la garanzia di una nutrizione assolutamente priva di additivi chimici o altre sostanze che possano, seppur nei limiti di legge, aumentare le produzioni alimentari.
Bene, ora sapete come scegliere le uova al supermercato: scoprirete presto che trovare le uova nr. 0 non è cosa semplice....ovviamente in Emporio le trovate..( www.emporioprimovere.it)

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