NOTE DEGUSTAZIONE GDA 2018 - GERMANIA RIESLING

NOTE DI DEGUSTAZIONE GDA GERMANIA

RIESLING ANNATA 2017


Il 2017 è stata un’ ottima annata. Ottima per gli appassionati, vista la qualità dei vini, ma non certo per i produttori che hanno avuto delle riduzioni ingenti delle rese. Come sempre l’andamento climatico ha marcato profondamente l’annata. Si è cominciato con un non inverno e un inizio di primavera caldo, che ha anticipato la gemmatura e i primi germogli, ma poi si è avuta una gelata che ha causato danni ingenti: non si era mai visto, a memoria d’uomo una gelata nel Prälat, e si è quasi ricominciato da capo, anche con una seconda germogliatura, il tempo poi ha proseguito abbastanza caldo, il che ha permesso di recuperare, salvo episodi di brutto tempo, con anche grandinate a fine agosto, il che ha portato a svilupparsi di un po’ di botrytis (poca), fortunatamente settembre e’ stato molto buono fino ai primi di ottobre.

Il risultato? Una riduzione delle rese ma dopo sia la selezione naturale che in vigna, i produttori sono riusciti a portare a case delle uve con grappoletti spargoli molto belle, pulitissime.

Il risultato sono vini molto vibranti, intensi (con una bella struttura), con molto buoni estratti. Sono anche ben delineati, e gli aromi molto puri e ben definiti. Vini più ritrosi rispetto al 2016 , che già a Prowein a meta’ marzo erano facilmente intelligibili. Le acidità sono un grado-un grado e mezzo (a volte anche 2) più del 2016, gli estratti sono più elevati, i profumi più complessi e puri.

Alcune informazioni sulle scelte.

Inseriamo come al solito i produttori che riescono anno dopo anno a dimostrare non solo affidabilità, ma anche picchi qualitativi, e essere i migliori interpreti dei migliori vigneti Tedeschi e Austriaci!

Quest’anno abbiamo rivoluzionato la proposta del GDA, introducendo, per la Germania, due novità interessantissime, la più importante e' che avremo gli Spatburgunder (Pinot Noir) di Näkel dai terreni dell' Ahr. Un produttore che fa davvero grandi cose. La seconda e' un vino di Neu Erben, un piccolissimo produttore della Saar, che abbiamo già conosciuto per l'ottimo Spätlese d'asta.

Rimane sempre la necessità di farci pervenire al più presto le vostre richieste, perché ormai il Riesling è diventato molto “bevuto” nel mondo, e la maggior parte dei nostri produttori sono celebri. Infatti i produttori che abbiamo selezionato sono fra i migliori della Germania, e al di là della qualità assoluta, li abbiamo scelti anche per essere capaci di interpretare al meglio l'annata anno dopo anno. Come ogni anno, oltre all’assaggio presso i produttori, abbiamo fatto un esteso assaggio dell’annata 2017 a Prowein, alla Weinborse di Mainz (con 180 produttori presenti), organizzata dall’associazione VDP dei produttori tedeschi, che di per sé già seleziona produttori di fascia alta di qualità.

E come ogni anno siamo davvero ben soddisfatti della qualità dei “nostri“ produttori, anche confrontata con gli altri.

Ricordiamo anche che non solo abbiamo alcuni dei migliori produttori, ma selezioniamo anche quelli che riteniamo essere i migliori vini fra tutti quelli prodotti, dopo assaggio. Come al solito abbiamo dovuto riservare i quantitativi dei produttori.

Abbiamo fatto anche più di un assaggio per uno stesso produttore, a cominciare da Gennaio, a Marzo, e fine Aprile 2017, quando i vini erano stati imbottigliati da poco, e con alcuni vini ancora campioni di botte. Tutti i Riesling sono del 2017, salvo dove indicato. Abbiamo assaggiato tutti i vini prodotti, tranne rari casi, e descritto tutti i vini assaggiati.

Per una più facile leggibilità della scheda del singolo produttore, dopo le “Note sull’Annata” e le “Note Aziendali” abbiamo separato in due sezioni “I vini del GDA” dagli altri vini aziendali assaggiati.

Per finire in appendice abbiamo, come al solito, aggiunto una serie di note sui Riesling Tedeschi, che crediamo risultino utili per comprendere alcuni termini utilizzati (e.g. trocken = secco, grado Oechsle, Prädikat) ma anche per fornire una serie di informazioni sui vini, che vogliono essere più indicative che didattiche, come: note per degustazione, come leggere l’etichetta. Suggeriamo pero’ di leggere subito la prima parte “TROCKEN, FEINHERB, SÜSS” prima di procedere alle note note di degustazione, per le fondamentali indicazioni sulla tipologia dei vini. Inoltre separatamente, allegheremo un corredo fotografico a descrizione delle aziende, che crediamo aiuti a capire ed apprezzare l’unicità di una viticultura come quella tedesca. E magari anche fornire uno spunto per un viaggio in queste splendide regioni che hanno da offrire molto oltre alla qualità dei vini.

Come sempre vi incoraggiamo a contattarci per scambio di informazioni, opinioni, perché riteniamo questo essere il giusto spirito di un GDA che vuole essere una “casa” per gli appassionati di questi vini. A tal proposito annunciamo che abbiamo creato un gruppo Facebook che si chiama “Amanti del Riesling Winelovers” che vi invitiamo a visitare.

NAHE

DÖNNHOFF

NOTE SULL’ ANNATA
Una grande collezione di vini che ci ha entusiasmato! Geniale e camaleontico, Dönnhoff ha assecondato l’annata, creando dei vini vibranti, di grande tensione, da un forte lavoro di selezione per avere a disposizione una grande materia prima. Assaggiati prima a Prowein in Marzo, ancora “in costruzione”, ancora tutti campioni di botte (ma assaggio di fondamentale utilità per capire le evoluzioni aromatiche, in prospettiva), poi a fine Aprile in azienda dove è stato più facile “capirli”. Novità nell'aumento dei Grosses Gewächs che arrivano a 6, che in futuro potrebbero essere venduti oltre che singolarmente, anche in cassettina da 6 bottiglie. E anche i nuovi GG sono vini sono stupendi!!!
Ritorna in Brücke Auslese Goldkapsel, l’anno scorso proposto solo come vino d’asta.

NOTE AZIENDALI.
Helmut Dönnhoff, e oggi con suo figlio Cornelius, è uno di quei rari produttori per i quali è doveroso usare il termine geniale. Francamente è davvero straordinario come riesce ad interpretare al meglio ogni annata, e ad estrarre vini magistrali anche in nuovi vigneti, appena acquisiti. Ci sarebbe da scrivere un libro per raccontare la bontà dei vini Dönnhoff, perfetti in tutti gli aspetti, ma di una perfezione territoriale, non asettica. Non si parla peraltro di dati analitici da Dönnhoff, ma si punta piuttosto all'equilibrio e alle sensazioni gustative. E si tengono bassi i gradi alcolici, anche nei trocken, cosa decisamente piacevole. Ogni vino è perfettamente delineato, anche i più semplici, e quello che stupisce è sia l’estrema complessità aromatica che l’intensità e la progressione serrata in bocca con il perfetto equilibrio dolce/acido. Sensazioni che, come abbiamo potuto verificare dall’assaggio di bottiglie con qualche anno sulle spalle, si integrano in maniera mirabile, lasciando un vino più sul secco che sul dolce, man mano che procede la maturazione nel tempo. Rimane sempre la domanda se sia più piacevole l’assaggio del vino giovane, con la sua esplosione aromatica e l’estrema tensione, oppure di quello maturo, completo, dove si sviluppano complesse note minerali e un mirabile equilibrio in tutte le sue componenti. Dönnhoff possiede una serie di vigneti con caratteristiche diverse: ardesia, vulcanici, quarzite, che è difficile incontrare assieme da altri produttori. Ed è uno dei pochi produttori che riesce ad essere al top sia sui trocken che sui dolci. Un assaggio dell’annata di Dönnhoff è quindi quanto di più interessante si possa fare, anche perché riesce ad esprimere il massimo sulle varie tipologie, cosa che lo porta ad essere uno dei produttori più ricercati a livello internazionale, e quindi con disponibilità limitate. Fortunatamente l’aver seguito Dönnhoff da tempo ci permette di avere la possibilità di avere le sue ricercate bottiglie, che comunque dobbiamo sempre confermare in pre-allocazione.

I VIGNETI
Schlossböckelheimer Felsenberg „Felsentürmchen“. Vigneto vulcanico, con ciottoli rossi di porfido / melafiro, che scorre parallelo alla ferrovia. Piglia il nome dalla piccola torre di proprietà dei Dönnhoff.

Oberhäuser Leistenberg. Terreni di ardesia grigia. Unico vigneto sulla riva sinistra della Nahe, dal lato di Oberhäusen. Vigneto spesso utilizzato per i trocken, dal momento che c’è il sole al mattino, e quindi si asciuga subito, non permettendo alla botrytis di svilupparsi.

Oberhäuser Brücke. Molta ardesia nel suo terreno, ma anche sedimenti da parte del fiume, pietre, per ottenere vini molto strutturati, e con la vicinanza del fiume ci sono le condizioni per fare i grandi Eiswein che vengono da questo vigneto. Vigneto, monopolio Dönnhoff, anzi “inventato” , perché giustamente riconosceva una grande diversità rispetto all’ Hermannshöhle che lo sovrasta, tipicamente richiede più tempo ad esprimersi rispetto all’Hermannshöhle, e permette vini di grande struttura e concentrazione e insieme elegantissimi, che ben si addicono ai Prädikat alti.

Niederhauser Hermannshöhle. Uno dei più grandi vigneti in Germania. Si può ricordare solo la sua grande complessità aromatica (che deriva dall’ avere un terreno che contiene di base l’ardesia grigia e nera, con alcuni elementi vulcanici), e la forte tensione e struttura in bocca.

Norheimer Dellchen. Vigneto tipicamente vocato ai trocken, a volte Dönnhoff ne estrae alcuni dei suoi migliori dolci, spesso battuti all’asta. Terreno curioso, ma esemplare quasi a definire la Nahe, come terra di mezzo (in quanto tale è) fra terreni vulcanici, che prendono il sopravvento man mano che ci si sposta ad est, verso il Pfalz, e terreni di ardesia, sedimentari / metamorfici che prendono il sopravvento ad ovest, andando verso la Mosella. Di per sé il vigneto Dellchen è su base di ardesia, con notevole presenza vulcanica che deriva da due costoni vulcanici laterali

Norheimer Kirschheck. Vigneto di ardesia destrutturata. Esposizione sud.

Kreuznacher Kahlenberg. Uno degli ultimi di acquisizione. Da terreni di quarzite, ghiaia, tanti ciottoli, e argilla. È il vigneto dove Helmut ha iniziato a studiare enologia e sperimentare.

Kreuznacher Krötenpfuhl. Da terreni di ghiaia perfettamente drenante e argilla.

Roxheimer Höllenpfad. Vigneto, famoso nel passato, dai terreni di sabbia rossa, e ciottolosi. Anch'esso uno degli ultimi vigneti acquisiti. Difficile capire da dove derivi il nome, ma certamente non dà vini d’inferno!.

I VINI DEL GDA
1) Dönnhoff Tonschiefer trocken. Grande prova. Aromi importanti. Notevolissimo, grande tensione in bocca, notevolissimo, sapido, lungo, concentratissimo, grande prova, per un vino di ottima precisione stilistica. 12% alcool. Assaggiato due volte, prima dell’imbottigliamento ci ha permesso di capire a fondo la splendida tavolozza aromatica di questo vino.

2) Kreuznacher Kahlenberg trocken. (Spätlese). Quest’anno abbiamo selezionato questo vigneto per gli Spätlese trocken, in ragione della sua splendida completezza. Sapido assai, quasi tagliente, struttura notevole, e sempre preciso nel declinare la tanta materia.

3) Höllenpfad in Mühlenberg Grosses Gewächs trocken. Un vino semplicemente favoloso, che quest’anno è stato possibile produrre. E una new entry, e che novità! Quest’anno di grande qualità ha permesso a Dönnhoff di produrre da questo bel vigneto due vini. Il naso è dolce, molto espressivo, nel quale si percepiscono grandi aromi di toni tropicali. La bocca è semplicemente devastante, grande struttura, potente, compatto, immenso, lunghissimo. Straordinario davvero, chapeau!

4) Dellchen Grosses Gewächs trocken. Grande vino, in bocca si propone assertivo, con la sua grande personalità. Si va alle stelle quanto a struttura, fuori registro davvero. È infatti monumentale, con una persistenza che si misura a minuti!!!! Si va davvero al di là della grande qualità alla quale ci ha abituati il Dellchen. È interpretazione magistrale dell’annata, che Dönnhoff dà con questo vino, con tensione che attanaglia

5) Hermannshöhle Grosses Gewächs trocken. La grandezza nella perfezione. Altra memorabile, perché’imprevedibile, interpretazione dell’annata. Laddove uno si sarebbe aspettato un vino ruggente, Dönnhoff ci mette tutta la sua mano, esperienza, e genialità per utilizzare la davvero bella materia che ha disposizione, per la perfezione negli equilibri. Vino geniale come il suo produttore, di complessità estrema, che accompagna meravigliosamente il palato. Credo sia il vino (fra i trocken) nel quale in più di tutti Dönnhoff ha voluto esprimere quello che per lui è il vino perfetto, il sigillo al quale si arriva dopo aver affrontato il turbinio di sensazioni dei vini precedenti. Molto moltopersistente.

6) Dönnhoff Qualitätswein feinherb. Altro vino con il quale Dönnhoff gioca a raggiungere la perfezione stilistica. L’impresa qui è senz’altro più complessa, perché ogni anno si lavora ad avere un rapporto qualità / prezzo assoluto. E anche quest’anno ci è riuscito! Bocca succosissima e gran freschezza per il solito piccolo capolavoro di equilibrio e godibilità. Quest'anno in una versione percettivamente piuttosto secca, che lo rende ancora più versatile.

7) Oberhäuser Leistenberg Kabinett. Un capolavoro, grande vino davvero. Cambia ancora registro rispetto alle annate precedenti. La frutta che si sente al palato è semplicemente perfetta, come maturazione fisiologica, e riporta la complessità aromatica ad impreziosire la struttura succosa, sapida, che è il filo conduttore del vino. Stringe il palato di bella tensione e chiude con lunga persistenza.

8) Oberhäuser Brücke Spätlese. Assaggiato due volte, una a fine marzo a Prowein, l’altra in azienda. Il vino che a Prowein risultava ancora compresso, poco espressivo, lascia lo spazio ad un vino di ruggente mineralità, quasi rabbiosa. Un vino davvero straordinario, con il naso ancora tutto da svilupparsi, ma in bocca tutto è chiaro, superconcentrazione, succosità, ma il tutto di affilata precisione e interminabile persistenza. Grandissimo.

9) Niederhäuser Hermannshöhle Spätlese. Straordinario! Il “solito” capolavoro di cesello a splendidamente definire un vino da un grande vigneto sì, ma non facile da interpretare per la complessità del terreno fra ardesia e roccia vulcanica. Il problema viene risolto da Dönnhoff offendo una stupenda definizione aromatica, dove tutte le componenti emergono ben precise ma nello stesso tempo integrate dalla base minerale. In bocca coerentemente con l’annata, quest’anno questo stupendo vino si propone con uno stile succoso e notevole pressione in bocca. Chiude magistrale con la lunga persistenza.

10) Oberhäuser Brücke Auslese Goldkapsel Stupendo!. Quasi un Eiswein, vino ormai non prodotto da qualche anno, complici gli inverni non rigidi. Ma ci possiamo consolare con questo vino che, in tono più contenuto, ha tutte le sue caratteristiche: la profondità aromatica, la precisione stilistica, e la grande e cristallina tensione in bocca. Non è casuale, perché abbiamo notato negli ultim ianni, un cambio del vino in questa direzione.

11) Niederhäuser Hermannshöhle Auslese Goldkapsel. Straordinariamente buono, anche quest’anno è un vino incredibile, l’impatto è di un Beerenauslese, che quest’anno privilegia il vigore e la brillantezza in bocca. È avvincente come entra in profondità delle papille gustative, dopo aver ammaliato con un naso di rara complessità, dove sensazioni minerali e di frutta si rincorrono, mediate dalla nota dolce della botrytis. Persistenza tale che non ti molla mai.

ALTRI VINI ASSAGGIATI
*) Dönnhoff QbA trocken. La mano di un talento enologico assoluto salta fuori anche sui vini più “piccoli”, realizzando dei piccoli capolavori, forse i vini più esclusivi, da quanta è la richiesta mondiale….Finezza e complessità, tensione e consistenza che trascendono la categoria, facendone una pietra di paragone con cui è durissima per tutti confrontarsi.
Non proposto solo perché già terminato come vino d’estate….

*) Roxheimer Höllenpfad trocken. (Spätlese). Naso rotondo, grande aromaticità, piacevole, bello. La bocca invece è molto affilata, tagliente, su toni limonosi, con acidità in evidenza, che ingabbia la struttura.

*) Kreuzenacher Krotenpfuhl Grosses Gewächs trocken. Sempre molto elegante, dà sensazioni di universalità, succoso, vive di equilibrio delle sue componenti, ben espressivo.

*) Oberhäuser Brücke Grosses Gewächs trocken. Sarà il vino d’asta di quest’anno. Naso straordinario, appaiono fruttini rossi, molto appaganti, il naso rispecchia in pieno quello che molto più espressivamente propone l’Eiswein.
Grande struttura, sapido, succoso, complesso, tagliente, grande lunghezza davvero. Complessità e persistenza, sono i migliori descrittori di questo gran vino.

*) Felsenberg „Felsenturchen“ Grosses Gewächs trocken. Un vino ancora chiuso al naso. In bocca mostra un ottimo carattere, ficcante, che tiene in tensione la bocca, con una struttura acida di tutto rispetto.

*) Kreuzenacher Krötenpfuhl Kabinett. L’idea del vino è l’eleganza, con bel naso di pesca. Di disarmante semplicità che porta a ripetere la beva, e finire la bottiglia in un baleno.

*) Da fuori lista, ho chiuso la degustazione con tre stupendi vini: Brücke Spätlese 94, un laser di precisione stilistica, con la dolcezza in bocca completamente risolta e integrata con le note minerali; e poi i due incredibili Brücke Auslese d’asta del 2000 del 2016: che dire, per quanto il 2016 è davvero un gran vino ottimo, lo stupore è stato per il 2000, che per quanto proveniente dall’ultima vendemmia no fino ai giorni nostri, è straordinariamente buono. Quanta fatica deve essere costato farlo!

SAAR

HOFGUT FALKENSTEIN

NOTE SULL’ ANNATA
L'anno scorso la sorpresa, lo stupore, l'emozione che cresceva assaggio dopo assaggio. Quest'anno la conferma. Nel mezzo riscontri pressoché unanimi sulla stampa specializzata, punteggi che hanno collocato ogni vino di Erich e Johannes Weber ai vertici delle rispettive categorie: da quasi sconosciuti a produttore più ricercato e desiderato di Germania. Abbiamo assaggiato tutti i fuder in una emozionante visita di fine Marzo, ragionando su ogni vino con Erich e Johannes Weber. Che serie! Mai una battuta a vuoto, ma piuttosto una ricerca del meglio. Come stile ricordiamo che dai Weber non si sale mai alto nei valori di alcool (10- 10,5 max nei secchi) e di gradi Oechsle, così come le acidità stanno sui 10 o più, ma mai prevaricante e fine a sé stessa, ed è proprio la capacità unica nel gestirla in modo da rendere i vini vibranti piuttosto che duri, a rendere affascinati questi vini. Le rese sono state sui 25 hl/ ettaro. La vendemmia è iniziata il 23 settembre, con bellissimi grappoli spargoli, di maturazione ottimale. Quest’anno abbiamo selezionato ben tre Kabinett trocken, diversissimi uno dall’altro. Ma oltre ai trocken, Hofgut Falkestein è ai vertici anche nei feinherb e nei dolci. Per quanto riguarda i feinherb, la interpretazione è mirabile, tanto da essere diventati i portavoce del doveroso cambiamento di opinione su questi vini, anche da parte dalla stampa di settore. Spesso proposti, nel passato recente, come vini di poca personalità per tutte le stagioni e palati, assurgono, nelle mani di grandi interpreti, al ruolo di vini di gran qualità, dove il gioco è ottenere un grande equilibrio, ma mantenendo ladinamicità.

Tutta la degustazione della splendida serie è stata è pervasa da una emozionante sferzata di grande energia. Anche quest’anno è tanta e tanto varia la materia di qualità, che abbiamo deciso di proporre i loro vini in due batterie, una adesso, e una ad inizio anno prossimo, inserendo le varie tipologie di vino (trocken, feinherb, dolci) in ognuna delle uscite.

NOTE AZIENDALI
Indietro nel tempo, ma avanti con i tempi, è questa l’impressione che si ha visitando la cantina Hofgut Falkenstein.

Erich Weber ha iniziato la produzione qui nell’81, acquistando la tenuta del 1900, splendida adesso che il rinnovo è stato completato, dall’azienda Friedrich Wilhelm Gymnasium, ormai estinta, con la ferma intenzione, oltre che viverci, di fare vini con il minimo intervento possibile, sia nei vigneti che in cantina. Da qualche tempo è seguito dal figlio Johannes, entrambe formatisi alla scuola di enologia di Geisenheim. Intervento praticamente zero in vigna (non si usano erbicidi), e in cantina.

La vinificazione viene fatta trasferendo le uve per gravità nella pressa, fino a poco tempo fa si utilizzava una vecchissima, ma efficace, pressa a torchio, adesso c’è una pressa pneumatica. Dopo la sedimentazione, il mosto viene trasferito sempre per gravità in vecchi fuder di legno da 1000 litri dove avviene la fermentazione con i lieviti naturali, e non subisce nessun travaso, aggiunte, se non una leggera solfitazione. Rimane perciò sui lieviti, ed è chiarificato solo per sedimentazione, prima dell’imbottigliamento, effettuato fuder per fuder separatamente (come ancora fanno pochissimi). Si segue in effetti un protocollo di produzione ultra tradizionale, con risultati strabilianti. Abbiamo assaggiato tutti i fuder, familiarmente chiamati con il nome di personaggi conosciuti di Niedermennig, e come tale li indichiamo così nella descrizione vini. Aggiungeremo poi il numero di AP, ad assegnazione avvenuta, e lo comunicheremo successivamente.

LO STILE DEI VINI
Sono vini vibranti, affilati, precisissimi, gradi Oechsle volutamente contenuti, anche sugli Auslese non si superano i 100, con acidità spesso sopra i 10 g/l ma non aggressiva, crediamo per la perfetta gestione delle uve a maturità, e salinità ben evidente, e con alcol sempre al di sotto dei 12 % vol. nei vini secchi; e anche nei Feinherb e dolci la spinta acida / salina / minerale è evidente, mai risultando “larghi”. Al naso profumi minerali in grande evidenza, e con agrumi, lime, mela, pompelmo, ma anche fiori, e erbe, procedendo ai feinherb e dolci, si assommano anche note di pesca, frutta gialla, e a volte note tropicali, ma il tutto ben contenuto. Amanti dei vini trocken, il non interventismo ha inevitabilmente portato anche a dei vini feinherb, di splendido equilibrio, elevando i feinherb ad una dimensione assoluta, intrigante, veri eredi dei vini classici della zona (e con un uno zucchero residuo sui 20 -30 g/l). Con l’acquisizione di ottime parcelle in un vigneto dotato, l’Eucharisiusberg, si è cominciata la produzione anche di vini dolci, ma solo moderatamente sopra i 50 g/l di zucchero residuo. Non si deacidifica nemmeno nelle annate più “dure”.

La splendida etichetta old stile e il non utilizzo di capsule, almeno fino l’anno scorso, con solo una striscia di carta di traverso al tappo, applicata manualmente, aumenta l’idea che il tempo qui si è fermato, ma non la qualità e la conoscenza perché viene fatto tutto in maniera estremamente precisa, così come risultano i loro vini, ma sempre dotati di una naturalezza non comune.

I VIGNETI
La famiglia Weber possiede circa 8 ettari di vigneto, situati in una ampia vallata che confluisce poi nella Saar, appena a sud di Trier. Vigneti considerati un tempo di gran qualità, poco rinomati attualmente, schiacciati dalla celebrità dei suoi vicini (lo Scharzofberger è solo una vallata più in là….). I Weber progressivamente dall'originale appezzamento nel Niedermenniger Herrenberg, il cui cuore è il prestigioso Zuckenberg, sono riusciti ad acquistare vigne nel Krettnacker Euchariusberg, adatto per vini dolci, e l’aggiunta dell'altrettanto pregiato Krettnacher Altenberg, e la sua sezione più 
prestigiosa, Krettnacher Ober Schäferhaus, e nell’Oberemeller Karlsberg. L’età media è sui 50 anni con una elevata quantità di vigne, circa il 40%, su piede franco, anche con 80 anni di età. I terreni danno vini a pH particolarmente basso, e questo consente acidità elevate, brillantezza, e protezione delle uve, e dei vini nell'invecchiamento.

Niedermenniger Herrenberg, con Zuckerberg. Il vigneto è in ardesia grigia, e include l’originale Zuckerberg, nella parte più ad est, considerata la più pregiata. Esposizione sud Niedermenniger Sonnenberg. A fianco dell’Herrenberg, acquisita più recentemente, ne condivide i terreni.

Esposizione sud

Krettnacker Euchariusberg. Da questo vigneto i Weber fanno i loro vini dolci, composto da ardesia grigia, cristalli quarzo, e arenaria, ha praticamente lo stesso terreno dello Scharzofberger, e aromi…. Esposizione sud.

Krettnacher Altenberg, con Krettnacher Ober Schäferhaus. Questo vigneto esposto a sud – sud est, e la sua parcella Ober Schäferhaus (esposta pieno sud), ha un terreno sempre di ardesia grigia, ma c’è anche il Diabas, una roccia basaltica verde, presente anche nel Saarburger Rausch. Dalla parcella Ober Schäferhaus si producono fenomenali vini trocken.

I VINI DEL GDA
1) Niedermenniger Herrenberg Riesling Kabinett trocken (Fuder “Serigger” “Simon”). Vino davvero affascinante per come sa proporre sia al naso sfaccettature di ottima maturazione delle uve, che in bocca tensione, marchio di fabbrica della famiglia Weber. Scorza di cedro, talco, agrumi freschi. Bocca ficcante e compatta, lunga, profonda, sapidissima, sostenuta da un'acidità viva e matura. Raccolto a metà vendemmia. 88 Oechsle, con l’acidità partita da 11 in vendemmia per stabilizzarsi sui 9,8 g/l.

2) Krettnacher Altenberg Riesling Spätlese trocken (Fuder “Altenberg”). Uno stupendo Spätlese trocken. Floreale

freschissimo, limone e sale che si colorano di frutta dopo qualche istante nel bicchiere. Aromi preziosi e ricchi che si espandono poi a bicchiere vuoto. Grande struttura per una bocca verticale e sapidissima. Grandissimo allungo coerente nei richiami aromatici. Vendemmiato il 6 ottobre. Oechsle 89, e 4 g/l zucchero residuo.

3) Niedermenniger Herrenberg Riesling Spätlese feinherb (Fuder “Onkel Peter”). Un grande Feinherb, a ridefinire la categoria, di equilibrio e tensione nello stesso tempo. Irresistibile, così che è stato impossibile per noi non chiedere un riassaggio. Naso dolce, cedro, sfumature tropicali, tabacco biondo. Bocca piena, ampia, cremosa quanto diritta, precisissima. Ritorno aromatico tra note tropicali e freschezza di limone. Lunghissimo. 20 g/l di zucchero residuo, circa 10 g/l di acidità.

4) Krettnacher Euchariusberg Riesling Kabinett “Alte Reben” (Fuder “Gisela”). Grandioso. Come l’anno scorso, è emozionante. Uva, minerale intensissimo, frutta fresca di ogni genere, fiori, clorofilla. Bocca guizzante tra ricchezza e acidità. Spinge tantissimo, grande tensione. Scia lunghissima, fresca e salina, su violetta e agrumi. Uno dei grandi Kabinett di Germania. Chapeau!

5) Krettnacher Euchariusberg Riesling Spätlese. (Fuder “Klaus Lang”). Stupefacente! Un vino di grandissima finezza, di eleganza magistrale, che sposta in alto l’asticella di qualità per uno Spätlese. Si vola davvero in alto con questo vino. Agrumato brillante e verticale, tra lime e cedro. Bocca coerente, succosa, cristallina, di gran lunghezza sapida. È uno di quei vini che giustificano la presenza di Hofgut Falkestein fra i grandi produttori di Germania.

6) Krettnacher Euchariusberg Riesling Auslese (Fuder “Kupp”). Didascalico Auslese della Saar, c’è struttura, ma soprattutto c’è tensione, amplificando tutto quando proposto dalla splendida serie di vini dolci precedenti. Frutto compatto e stratificato, note freschissime e insieme candite. Bocca ricca, saturante, densa in ingresso, pulita quasi a secco in uscita dalla lama acida. Scia lunga e pulitissima di frutta. Oechsle 97.

I VINI CHE PROPORREMO SUCCESSIVAMENTE
7) Niedermenniger Herrenberg Riesling Kabinett trocken. (Fuder “Egon”). Grande prova di concentrazione minerale estrema. Crema al limone freschissima, frutta matura gialla, e sfumature di ardesia. Impegnativo in bocca: tagliente, acidità impetuosa, ma ben strutturata che saprà integrarsi nella maturazione. 86 Oechsle, e 3 g/l zucchero residuo.

8) Niedermenniger Herrenberg Riesling Kabinett trocken (Fuder Mutter Anna). Un grande Kabinett che ci ha emozionato. Freschi aromi dolci e agrumati nello stesso tempo. La superba struttura permette a questo vino di bilanciare la pur grande acidità in un risultato che è stupefacente, per come ghermisce il palato, e lo tiene in tensione, ma senza prevaricare nelle varie sensazioni. Un Kabinett completo in tutto, non ti lascia mai andare e prosegue in una lunghissima persistenza. Nasce dalla zona più prestigiosa, Zuckerberg, del vigneto.

9) Krettnacher Ober Schäfershaus Riesling Spätlese trocken. (Fuder “Lorenz Manni”). Vino monumentale, si sale ancora di più nella struttura e profondità di aromatica e di assaggio. Profilo aromatico ricco e finissimo, tra pompelmo, uva, cenni tropicali. Bocca concentrata, profonda, succosa, scalpitante. Splendido grip acido/sapido e lunghezza notevolissima. Dalla parte più prestigiosa dell’Altenberg, vendemmiato l’11 ottobre.

ALTRI VINI ASSAGGIATI
*) Niedermenniger Sonnenberg Riesling Kabinett trocken (Fuder “Muni”). Intensamente aromatico, quasi uva moscato sferzata di limone. Bocca di bella consistenza e discreta pienezza, acidità citrica. Acciaio, ardesia, frutta matura a bicchiere vuoto. 10,5 % alcool, 85 Oechsle

*) Niedermenniger Herrenberg Riesling Kabinett feinherb. (Fuder “Schilly”). Il nome del fuder ne anticipa le caratteristiche, in particolare la giocosità di questo vino, che danza al palato fra le varie sensazioni, cadenzate sempre in modo preciso. Frutto molto fresco, mineralità chiara. Bocca calligrafica, succosissima, integrazione dolce/acido perfetta, splendida scia sapida a sostenere la coda fruttata. 20 g/l di zucchero residuo.

*) Niedermenniger Herrenberg Riesling Spätlese feinherb. (Fuder “Palm”). Gran bel vino. Naso delicato di erbe aromatiche, cipria. Bocca coerente, rinfrescante, stupendo equilibrio delle percezioni, anche dolci, piuttosto che grip e intensità.

*) Niedermenniger Herrenberg Riesling Spätlese feinherb. (Fuder “Kaselshaidchen”). Aromi ficcanti tra l'uva e il ribes. Bocca di bella intensità che chiude appena dolce. Altro cambio di stile su questo vino che in qualche in qualche modo si pone, come sensazioni, fra l’“Onkel Peter” e il “Palm”

*) Krettnacher Euchariusberg Riesling Kabinett. (Fuder “Kugel Peter”). Uno splendido raggio laser. Trasparente e cristallino, appena agrumato. Bocca lieve, freschissima, travolgente per bevibilità e godibilità. Oechsle 87, 35 RS.

*) Krettnacher Euchariusberg Riesling Spätlese. (Fuder “Ternes”). Nettamente citrino. Bocca tagliente, energica: dolcezza contenuta e acidità lavante. Molto persistente.


PETER NEU ERBEN

Un piccolissimo produttore che abbiamo conosciuto attraverso il suo vino d’asta, lo splendido Wiltingen Klosterberg Spätlese. E allora ci siamo detti, perché non andare a conoscerlo? E ci siamo trovati di fronte ad una splendida realtà.

L’azienda ha sede nella piazzetta con al centro la bella chiesetta di Sankt Martin, patrono del paese. In suo onore la pregevole etichetta, che raffigura il santo nell’atto di tagliare il mantello e donarlo al povero. L’azienda fu fondata 250 anni fa, e fa parte ancora della stessa famiglia. Attualmente è gestita da Alexander Neu, che è supportato da tutta la famiglia. Lui è anche Kellermeister per una cantina del Lussemburgo. Il padre è ancora in azienda con i suoi suggerimenti.

Ha delle bellissime parcelle in due ottimi vigneti 1) Wiltinger Braunfels, considerato di valore assoluto, e che è la continuazione del più celebre Scharzhofberger 2) Wiltingen Klostenberg, con parcelle di grandissima qualità.

I vini vengono vinificati in acciaio a temperatura controllata con lievi ambientali e non aggiunti.

La produzione è di 10000 bottiglie in tutto, quest’anno solo 5000 a causa dell’annata difficile, divise su 5 tipologie. Vini venduti tutti molto velocemente, ogni anno. Auslese? Normalmente non se ne fanno, solo in caso di grandi annate, l’ultimo nel 2010. Spätlese? Uno solo, che viene venduto all’asta del Bernkasteler Ring. Ma questo vino e gli altri fra Kabinett e Qba sono tutti di pregievoli fattura. Non complicati, ma perfetti, eleganti, raffinati. Qualità, ma anche semplicità, cordialità, simpatia, e ragionevolezza dei produttori: una boccata d’aria fresca che fa felice la mente e il cuore.

IL VINO DEL GDA
1) Wiltinger Klostenberg Kabinett. Ma che splendido vino! Che, come al solito, si svolge tutto in filigrana, quest’anno però con una maggiore spinta acida che lo rende più vivido. Per il resto si propone come un gioiellino raffinato, precisissimo a sviluppare note minerali da ardesia e aromi più floreali che fruttati. In bocca è struggente l’elegante e leggero rincorrersi fra sensazioni dolci e minerali, e lascia la bocca soddisfatta, pulita, e la voglia di assaggiarne subito ancora. 88 Oechsle, 8,5 alcool, 8,5 acidità, 36 RS.

ALTRI VINI ASSAGGIATI
*) Wiltinger Braunfels Kabinett trocken. Eccellente, rigoroso, di gran equilibrio e buona persistenza. Un piccolo gioiellino. Oechsle 86, Alcool 10%, acidità 8 g/l.

*) Riesling Classic. Un vino molto ricco, d’impatto, di grande presenza. Molto ben fatto. Sicuramente particolare, e completamente diverso come impostazione dagli altri vini aziendali (diciamo più reminiscente di alcuni vini di un ben più noto dirimpettaio…..). Tecnicamente è un halb trocken di gran carattere, come certificato dai valori. 98 Oechsle (siamo a livelli di Auslese trocken…), 12 Alcool, 7 g/l acidità, 13 g/l zucchero residuo.

*) Wiltinger Klostenberg Feinherb. Un vino estremamente elegante e fino. Le leggiadre note minerali del vigneto e della zona sono ben evidenti. In bocca è equilibrato e succulento e lunga persistenza. 86 Oechsle.

*) Wiltinger Klostenberg Spätlese. Vino d’asta. Beh che dire un vino stupendo. L’assaggio conferma che stiamo parlando di un finissimo Auslese, che si dipana in maniera sapida e succosa e di grande persistenza. Glielo avremmo prenotato tutto, ma non si può, verrà battuto all’asta….109 Oechsle, 9 g/lacidità, 86 g/l zucchero residuo (ZR)

*) Wiltinger Klostenberg Auslese 2010. Prodotto solo in annate eccezionali, come fu in effetti il 2010. Grande struttura e concentrazione fitta, ancora scissa nei suoi estremi 113 Oechsle, 11 g/l acidità, 95 g/l ZR.

*) Wiltinger Klostenberg Beerenauslese 2010. Il 2010 permise di fare anche questo vino, da un 80% di uve botrytizzate. Estremizza le sensazioni precedenti, è un vino denso, e ha una lunghissima persistenza. 142 Oechsle, 11,5 acidità, e 100 g/l di zucchero residuo.


MITTEL MOSEL

WILLI SCHAEFER

NOTE SULL’ ANNATA
Qualità strabiliante, estrema, quest’anno. Annata favolosa dal punto di vista qualitativo, purtroppo ci sono pochi vini e ognuno in piccola quantità: la terribile gelata della notte tra il 18 e il 19 aprile e una grandinata ad agosto hanno colpito duro. La risultante quantità è circa il 50% rispetto alla produzione normale.
Un lavoro attentissimo di selezione dei grappoli sani, addirittura dei singoli acini (e parliamo per Kabinett e Spätlese, perché non sono stati prodotti Auslese, o meglio c’è solo una ultra limitata selezione di Auslese d’asta!) durante la precocissima vendemmia ha dato vita ad una batteria di Kabinett e Spätlese di qualità e piacevolezza sbalorditive.
Ad affiancare le grandi riuscite dal Graacher Domprobst (dire solite è quasi riduttivo), quelle che a nostra memoria sono le migliori espressioni di sempre dal Graacher Himmelreich su Kabinett e Spätlese. E una deliziosa Spätlese dal Wehlener Sonnenuhr, che qualche anno dopo il reimpianto e il ritorno alla produzione ha ritrovato tutto il suo grande potenziale, come avevamo percepito anche l’anno scorso.
Acidità importanti su tutta la linea (a cavallo del 10 per mille) che integrate alla perfezione nel corpo dei vini contribuiscono a quella sensazione di intensità senza peso di cui gli Schaefer sono gli indiscutibili maestri. A compensare l’assaggio di pochi vini, Christoph e Andrea Schaefer, come sempre gentilissimi, ci hanno offerto delle cicche d’antan.

NOTE AZIENDALI
La caratteristica cristallinità dei vini è il marchio “di fabbrica” degli Schaefer. I due vigneti aziendali sono il Domprobst e Himmelreich. l’Himmelreich offre vini con un profilo aromatico più pronto, impostato su basi floreali e di pesca del vignaiolo, di piacevolissima beva già da subito; mentre il Domprobst permette la produzione di vini con una mineralità più profonda, rocciosa, sapida, che si sviluppano nel tempo. L’azienda possiede circa 4 ettari, dai quali produce circa 35000 btl. Piccoli i quantitativi prodotti, e insufficienti a soddisfare tutte le richieste, considerando la forte e sempre più crescente domanda internazionale. La correttissima politica aziendale è di dare la priorità a chi, anno dopo anno segue l’azienda. Da notare che, da consuetudine aziendale, non si differenziano le qualità di Auslese con indicazioni tipo Gold Kapsel, Lange Gold Kapsel, strada commercialmente più conveniente e utilizzata dalla maggior parte dei produttori, ma piuttosto indicando un numero diverso di partita (AP). Dei due Auslese, si potrebbe parlare di Auslese per l’Himmelreich 04 e il Domprobst 11, e di Auslese Gold Kapsel per l’Himmelreich 09 e il Domprobst 14. La fermentazione avviene con i lieviti naturali, in fuder da 1000 litri, dove il vino rimane poi ad elevare (circa un sei mesi, ma la durata dipende dalle annate) fintanto che non viene deciso il passaggio in acciaio. Estremamente meticolosi in vigna e in cantina, gli Schaefer (Christoph, ben supportato da sua moglie Andrea, con il padre Willi sempre disponibile per consigli) non amano molto la botrytis e, quando possibile, producono vini con un minimo contenuto. La grande qualità dei vini, purissimi cristalli, si associa alla cordialità e gentilezza della famiglia Schaefer, così che ogni visita da loro risulta una straordinaria esperienza.

I VINI DEL GDA
1) Graacher Himmelreich Kabinett AP 2 . Vino straordinario. Completo in tutto: concentrato, sapido, estremamente a fuoco. Carezza di uva, agrumi, albicocca che entusiasma per precisione, chiarezza, definizione. Bocca succosa e ficcante, dove il ritorno aromatico è innervato dalla spina acido/sapida. Allungo minerale, tra cristallo, talco e ricordidi frutta.

2) Graacher Domprobst Kabinett AP 3. Stupendo. Al naso è una lastra di ardesia dalla quale spuntato piantine di cassis, lampone. Il naso si diverte a cercare sensazioni che si svilupperanno appieno con la maturazione. In bocca è ruggente, sprizza energia da tutti i pori, strutturato, tagliente e coerente, succoso, e alla frutta rossa si aggiunge nel retrogusto con un po' di scorza di cedro che sfuma sulla lunghissima scia di limone e sale.

3) Graacher Himmelreich Spätlese AP8. Incantevole vino. Stupisce per la dinamicità olfattiva e tattile, declinata in con lievità al naso, pieno di profumi, in questa fase embrionale. Anche l’ingresso bocca in punta di piedi è molto ..Himmelreich, ma la verticalità esplode poi in agrumi e pesca bianca, persistenti e punteggiati di sale. Non è soltanto la logica continuazione del Kabinett, ma è come se l’Himmelreich avesse concentrato in questo vino tutte le sensazioni del vigneto, in una impagabile godibilità.

4) Wehlener Sonnenuhr Spätlese AP17. La sensualità e dolcezza del vigneto traspare in ogni sua espressione. Un frutto ricco, cremoso, che va a comporre un profilo aromatico più dolce e avvolgente se comparato a quelli derivanti dai vigneti di Graach. In bocca è intenso, guizzante di freschezza e prepara un allungo fatto di tanta frutta, di limone, di mineralità chiara e finissima. Grande persistenza. Già l’anno scorso meditavamo di metterlo nel GDA, quest’anno non si può proprio farne a meno. Le quantità purtroppo sono fragilissime, a prescindere dall’annata.

5) Graacher Domprobst Spätlese AP5. Grandissimo vino.!!! Riassume tutte le caratteristiche che per il nostro gusto, definiscono il vino perfetto. Di gran lunga il più riservato, al momento dell'assaggio fa intuire promesse più che donare sensazioni. Grandissima struttura (quasi brutale) ma proposta con finezza del tutto evidente nell'intensità della bocca, nel grip acido/sapido, nell'allungo elegantissimo ma poderoso, e il tutto è ancora compresso, in attesa di svilupparsi appieno in un grande futuro.

ALTRI VINI ASSAGGIATI
*) Graacher Domprobst Auslese 1975. Un Auslese che sublima l’eleganza, un equilibrio assoluto, etereo, estremamente a fuoco, e con una persistenza clamorosa. Quando una grande annata, un grande vigneto, incontrano un grande produttore. È il primo vino che ci hanno proposto all'assaggio ….

*) Graacher Domprobst Spätlese AP10. Cristallo e limone si sviluppano dal naso in fieri, ancora ben chiuso. L’annata gli dà in bocca una struttura impegnativa e rabbiosa, a completare la sensazione di pienezza e concentrazione quasi cupa. Risulta succoso e guizzante, e si allunga in maniera molto decisa negli aromi e stringe di acidità.

*) - Graacher Domprobst Spätlese selezione d’asta. Il naso è intensissimo: di frutta, di sfumature di cipria e scorza di limone. La bocca è sontuosa per intensità ed eleganza, l'apertura aromatica in retrolfazione, se possibile, è amplificata, la persistenza fuori scala. OK anche quest’anno grande battaglia all’asta di Trier…

*) Graacher Domprobst Kabinett 2001. Altra grandissima annata, e altro vino sublime dal passato. Concentrato, vivissimo, e grande persistenza.

FRITZ HAAG

NOTE SULL’ANNATA
Annata semplicemente straordinaria, che ci ha entusiasmato. Media altissima su tutta la gamma con delle vette estreme!!! Se due indizi fanno una prova, tre fanno una certezza: Oliver Haag è un maestro delle annate “ricche & acide”, dalle quale estrae dei gioielli purissimi dal Brauneberger Juffer. Se già nel 2010 e nel 2015 aveva superato a nostro avviso i suoi standard, comunque abitualmente molto alti, in questo 2017 ci ha lasciati a bocca aperta per l'intensità, la complessità, la precisione dei vini dallo Juffer Sonnenuhr e per una BA pazzesca dallo Juffer.

NOTE AZIENDALI
Oliver ha saldamente in mano l’azienda che fu portata dal padre Wilhem (sempre disponbile per suggerimenti) a diventare fra le più grandi della Mosella. Vini caratterizzati dalla didascalica capacità di declinare in maniera precisissima le caratteristiche aromatiche e la mineralità del vigneto, su precise, cristalline ed espresse note di frutta.
Il vigneto più importante è il Brauneberger Juffer Sonnenuhr, di 10,5 ettari. Questo vigneto, in pura ardesia finemente frantumata, ha una perfetta esposizione sud, ed è la parte principale e centrale, sotto la meridiana della collina Brauneberg, che gli dà il nome, collina un tempo chiamata Dusemond (dal latino Dolce Monte). Dolce fino ad un certo punto, giacche’ in alcuni punti si arriva ad una pendenza dell’80%. Le uve vengono vinificate in acciaio con lieviti naturali, e vengono lasciati a maturare sia in acciaio che nei tradizionali fuder di legno da 1000 litri .


I VINI DEL GDA
1) Brauneberger Kabinett. in quest’anno emozionante in casa F. Haag, i fuochi d’artificio cominciano dallo stupendo Kabinett. Appena una sfumatura fermentativa al naso, che lascia rapidamente spazio a pesca gialla, lime, cipria. Bocca ricca, succosa, di bella presenza e grip, intensa, il cui forte allungo tra frutta e toni citrini è supportato dalla gran freschezza. I gradi analitici sono quasi incredibili: 45 g/l di zucchero residuo erano difficilmente ipotizzabili, nell’assaggio, certo è che ci sono anche 9 g/L di acidità a compensare
2) Brauneberger Juffer Sonnenuhr Spätlese AP 07. Un grande vino!! Quadro olfattivo che va dalla pesca bianca all'ananas rinfrescati di scorza di limone, alla pietra focaia, a una mineralità chiara e finissima. Bocca di intensità esplosiva e finezza assoluta, freschissima, sapida, piena di frutta e di cristallo. Finale ricchissimo negli aromi e ripulito da ogni dolcezza. Bellissimo.
3) Brauneberger Juffer Sonnenuhr Auslese AP 06. Si cresce coerentemente in tutte le sensazioni. Un Auslese notevolissimo. Frutto croccante e intensissimo, cristallino, nettamente minerale. Bocca trascinante, ricca quanto verticale, che gioca tra pesca bianca e agrumi freschi e canditi, e si allunga su un guizzo acido/sapido elettrizzante.
Stupendo.
4) Brauneberger Juffer Sonnenuhr Auslese Goldkapsel AP 09. Grandissimo vino. Al naso, oggi, è trattenuto, freschissimo, solo qualche cenno di tutta quella frutta che esploderà in bocca. Una bocca tanto ricca, strutturata, quanto diritta, dove gli agrumi, la pesca bianca, la frutta tropicale, i canditi, lo zafferano, da 30-40% di uve botrytizzate, si fanno strada prepotenti e si allungano a dismisura in un cavo orale ripulito perfettamente dalla gran acidità e punteggiato di sale.
5) Brauneberger Juffer Beerenauslese AP 25. Un vino gigantesco. E' un vino che fa strabuzzare gli occhi. La fila di descrittori potrebbe essere pressoché infinita. La bocca è densissima, satura di aromi ma sorprendentemente fresca.
La pulizia, la precisione, l'equilibrio di ogni componente comunicano un senso di facilità, di naturalezza semplicemente pazzesco per un vino di questa concentrazione. La persistenza è senza fine, la bocca pulita da qualsiasi eccesso di dolcezza. Ha 14 g/l di acidità che non disturbano, ma innervano, tale è la saturazione di sensazioni olfattive, la sapidità è così estrema che è quasi dolorosa. Mostruoso davvero, uno dei più bei vini mai assaggiati.

ALTRI VINI ASSAGGIATI
*) Brauneberger feinherb. Molto buono.
*) Braunberger Juffer Riesling. Un vino davvero interessante, molto elegante e di grande equilibrio.
*) Brauneberger Juffer Spätlese. Naso accogliente, diritto, su aromi di crema al limone. Bocca coerente, cremosa, viva e minerale.
*) Brauneberger Juffer Sonnenuhr Spätlese AP 14. Vino d’asta, straordinario. Sarà crediamo uno delle punte massime dell’asta di quest’anno. Sconvolgente per il turbinio di sensazioni che regala. Grandissima concentrazione ma nello stesso tempo tensione. Chapeau!
*) Brauneberger Juffer Auslese AP 20. Un Auslese di impeccabile pulizia stilistica, completo. Ricco e goloso, ineccepibile per godibilità, equilibrio, purezza, e eleganza.
*) Brauneberger Juffer Auslese Goldkapsel AP 22. Molto elegante, amichevole e godibile nella grande ricchezza di frutta, ma di ottima verve, ravvivato dalla bella spina acida (10 g/l è l’acidità). Di struttura ce ne è e tanta, ma spiegata con grande compostezza. È dallo Juffer, vigneto che mai come quest’anno ha raggiunto delle vette elevatissime
*) Auslese Brauneberger Juffer Sonnenuhr Lange Goldkapsel. Un altro omaggio straordinario, questo vino d’asta.
Tutto all’ennesima potenza, detto così sembrerebbe caricaturale, ma non è così. È invece tutto un rincorrersi di sensazioni, oggi dolci, oggi sapide che non danno tregua. Sarà difficile portarlo a casa, all’asta, considerando il prezzo che presumibilmente raggiungerà.
*) Brauneberger Juffer Sonnenuhr Beerenauslese AP16. Si va ancora più su come ricchezza, rispetto allo Juffer. In bocca è spaventosa. Ancora più ricco, più tostato, più candito, rispetto allo Juffer. Ma, oggi, siamo partigiani dello Juffer BA, non riusciamo a toglierci dalla mente quella sua magica precisione. Per chiarire, in sé è un vino grandissimo, ed è quasi ridicolo non includerlo, ma dopo quel BA Juffer…...
J.J. PRÜM
NOTE SULL’ ANNATA
Come ogni anno aspettiamo l’annata da J.J. Prüm. Forse, ma non anticipiamo, potremmo riuscire ad assaggiare i vini prima dell’imbottigliamento. C’è da dire che quest’anno J.J. Prüm, ha a disposizione anche le splendide parcelle acquistate da Bert Selbach nello Wehlener Sonnenuhr, nel Domprobst, che confluiranno, sembra incredibile ma è così, ad aumentare ancora la qualità dei vini di J.J. Prüm. Certo che si sta lavorando su un progetto per la cantina Weins Prum, nel futuro. Attendiamo quindi con impazienza (come al solito i listini usciranno ben tardi) sia questa annata che i futuri passi.

NOTE AZIENDALI
Crediamo ci sia poco da aggiungere sulla qualità dei vini di questo grande e famoso produttore con richieste sempre ben al di là della disponibilità. Vale la pena ricordare che ogni anno J.J. Prüm, anzi Manfred e sua figlia Katharina, che ormai stabilmente partecipa a tutte le fasi della produzione e alle scelte aziendali, sono sempre gli ultimi produttori ad iniziare e finire la vendemmia! Praticano fermentazioni a bassissime temperature, con i lieviti autoctoni, in ambiente riduttivo. Il tutto porta a dei vini che si sviluppano e crescono meravigliosamente con l’invecchiamento, e che durano interminabilmente nel tempo, caratteristiche che li portano ad essere fra i più ricercati fra gli appassionati mondiali di vini tedeschi. Dal punto di vista olfattivo, a riguardo dei vini di Joh. Jos. Prüm, si parla di vini di precisione cerebrale” nella definizione degli aromi, che si sviluppano purissimi man mano che si procede con l’invecchiamento, liberandosi dal bozzolo di aromi più o meno sponti – lievitosi - (a seconda delle annate) che li avvolgono in gioventù –anche se quest’anno ci sono le premesse per vini già da subito con un ottimo sviluppo aromatico. Dal punto di vista
gustativo, sono vini di grande intensità, tensione, e raffinatezza, perfettamente definiti, dove la frutta e la mineralità sono in perfetto equilibrio. Dei veri “standard” a definire l’aristocrazia del Riesling. Dei due più importanti vigneti aziendali il Wehlener Sonnenuhr fornisce i vini più profondi e minerali, il Graacher Himmelreich, vini dagli aromi più sviluppati. Gli altri vigneti storici aziendali sono il Zeltinger Sonnenuhr, e Bernkasteler Badstube (che nel 2006 ha prodotto uno dei più buoni Beerenauslese dell’annata). È ancora presto per assaggiare i vini di questo produttore che vengono presentati normalmente a settembre. E, come al solito, verranno proposti ben più tardi rispetto agli altri produttori, e pertanto li inseriremo nel GDA successivamente, rispetto agli altri produttori.

DR HERMANN

NOTE SULL’ANNATA
Gran mano in questa annata, le cui caratteristiche permettono a Christian Hermann di esprimersi al massimo. La minuziosa ricerca della perfezione e puntare a grandi estrazioni, frutto di selezioni maniacali, si equilibria stupendamente con la tensione e mineralità dell’annata. Ogni vino lascia il segno, la serie di assaggi è notevole, a partire dal preziosissimo QbA fino a completarsi in gloria nei pradikat alti. E la serie dei 5 TBA è impressionante. Vini senza compromessi, sono di una mirabile precisione. Peccato che la gelata di aprile ha lasciato il segno, mai vista a memoria d’uomo una gelata nel Prälat, e i quantitativi sono davvero ridotti rispetto il solito, ma madre natura ha ricompensato abbondantemente con la qualità.

NOTE AZIENDALI
L’azienda, sviluppata da Rudi Hermann, ma gestita adesso da suo figlio Christian ha circa 8 ettari di vigne nei cru più prestigiosi di Erden e Űrzig (Prälat, Treppchen, Würzgarten) e sta diventando famoso anche per una mano particolarmente felice sui Prädikat alti (Auslese GK, Eiswein, BA, TBA). Produttore ad “alto ottanaggio” nei vini superiori, nondimeno, a nostro avviso, riesce comunque a controllarne la spinta Oechsle grazie ad una mano molto precisa. I vini sono prodotti in inox, per preservare al meglio gli aromi. I vini base in buone quantità, mentre per i vini superiori, si hanno davvero microproduzioni, non tanto per le poche vigne a disposizione, ma per la grandissima attenzione e l'esasperata ricerca del meglio. A nostro avviso è una azienda in una fase di piena maturità espressiva, nella quale riesce a leggere molto bene le sfaccettature dei vigneti.

I VINI DEL GDA
1) H QbA. Etichettato come QbA, percettivamente è analogo a un Kabinett molto a fuoco. Nette le note dolci agrumate al naso e le sensazioni floreali, con sentori d’incenso ad impreziosire il tutto. Godibilissimo in bocca, la dolcezza è equilibrata da un'acidità piacevolmente integrata e da una buona sapidità, che fa percepire anche un bel grip. Rapporto q/p sbalorditivo. I suoi “numeri”: Alcool 9,5, RS 46, acidità 9!

2) Wintricher Geierslay Kabinett. Come l’anno scorso, è un vino splendido e si conferma tra i Kabinett di riferimento dell'annata. Naso di mirabile complessità che gioca tra ardesia e frutti tropicali. In bocca prosegue coerente e freschissimo e si allunga tra sale e agrumi, amplificando le sensazioni olfattivi. Fa parte del projekt Dr. Hermann –Gunther Steinmetz, nel quale i due produttori hanno messo assieme le conoscenze, uno sui dolci e l'altro sui trocken, per produrre vini che in qualche maniera ne sintetizzassero le anime. Ad un piccolo appezzamento di ardesia molto sassosa, con esposizione sud, che si presta ai vini dolci.

3) Űrziger Wurzgarten Kabinett. Gran bel vino, un vino che “spinge” aggiungendo sfaccettature molto intense al naso del Würzgarten. Tropicale ricchissimo, per la categoria, aperto ed espressivo. Bocca succosa, coerente, con densità e intensità da Spätlese e acidità viva a supportare l'allungo tra ananas e agrumi. Un Kabinett Würzgarten memorabile!!!

4) Erdener Herzlei Spätlese Alte Reben Goldkapsel. La perfezione stilistica Dr. Hermann la raggiunge sui due Spätlese GK. Questo si impone per favoloso il caleidoscopico naso “Prälateggiante”, declinato in modo elegante, dove si sentono litchi, arancia, fiori. Bocca ricca, di sapidità intensa, freschissima e guizzante. Ritorno aromatico ampio, coerente, di grande persistenza. Stupendo davvero!!!!

5) Űrziger Würzgarten in der Kranklei Spätlese Goldkapsel. Non si siamo ancora tolto dai sensi il vino precedente che le sensazioni si moltiplicano con questo altro grande vino! Aromi freschi e intensi, tra mandarino e lime. Aumenta la densità tattile con una bocca di consistenza quasi untuosa e nel contempo freschissima, che apre su aromi amplificati e si allunga su una scia sapida e intensissima, senza alcuna traccia di dolcezza in eccesso. Auslese piena, di quelle serie... Chapeau!

6) Erdener Treppchen Auslese Goldkapsel. Elegantissimi toni tropicali. Bocca intensa più che densa, ricchezza aromatica saturante su pesca bianca sciroppata, ananas, guizzi di limone, filigrana minerale. Porta il Treppchen in un territorio di intensità sconosciuto, con così tanta materia gestita con grande maestria che non osiamo immaginare l’evoluzione nella maturità sulle note d’incenso che rendono leggiadro questo vigneto.

7) Erdener Prälat Auslese Goldkapsel. Un gran bel vino. Precisissimo al naso, è un Prälat magistrale. Grande intensità al naso di macedonia dolce, ricca quanto fresca. Bocca di gran consistenza, e concentrazione, che gioca tra frutta, miele e acidità minerale, ribolle di struttura questo vino, che si allunga lungo e pulito.

A RICHIESTA.
Christian ci ha omaggiati con l’assaggio della sua super serie di Trockenbeerenause Goldkapsel (TBA GK), lucida follia produrne ben 5 !!!!! Sono grandissimi vini che descriviamo qui sotto in breve, utilizzando solo pochi superlativi … I fragilissimi quantitativi non ci permettono di inserirli come vini standard nel GDA , ma piuttosto di verificare la disponibilità con il produttore in caso ne riceviamo richiesta (indichiamo fra parentesi il prezzo per la mezzina).
*) Erdener Treppchen TBA GK 375 ml (euro 129,94) Stilisticamente perfetto, elegantissimo.

*) Űrziger Wurzgarten TBA GK 375 ml. (euro 129,94). Inizialmente chiuso al naso, quando si apre dispiega davvero tutti gli aromi del vigneto. Interminabile in bocca. Straordinario.

*) Erdener Prälat TBA GK 375 ml (euro 194,92) Ricco a dismisura, mantiene la barra dritta anche nella grande presenza in bocca.

*) Erdener Herzlei TBA GK 375 ml (euro 194,92) Il TBA che ci commuove, perfetto, grande concentrazione e sapidità che esce letteralmente a cubetti.

*) Erdener Prälat TBA lange GK 375 ml (euro 237,90). Appartiene alla classe dei vini “non umani”. Grandissimo in tutte le sue espressioni. Porta all’estremo la concentrazione, la sapidità interminabile.

ALTRI VINI ASSAGGIATI
*) QbA dry / trocken. C’è poco da fare, su questi vini d’ingresso Christian Hermann riesce ad esprimere una qualità che difficilmente viene raggiunta da altri produttori. Questo vino è semplicemente perfetto in ciò, con un bel dinamismo. 12,5 alcool, 6 g/l ZR, 8,4 di acidità.

*) Erdener Herzlei “Alte Reben” Gold Kapsel 2016. Bel trocken di struttura che viene offerta in maniera raffinata, che ripropone “in secco” tutte le sensazioni del suo omologo dolce.

*) Erdener Treppchen Gold Kapsel. Ancora un trocken con una bella palette aromatica, estremamente ben fatto

*) Kinheimer Hubertuslay Kabinett. Ecco un altro Kabinett della notevolissima serie di quest’‘anno. Macedonia al naso, con piccola frutta rossa in evidenza. Un vino vivissimo, molto piacevole nella sua immediatezza.

*) Erdener Treppchen Kabinett – 6 -. Fresco e agrumato. Godibile, preciso, per un vino che fa dell’immediatezza di beva il suo punto di forza.

*) Piesporter Goldtröpfchen Kabinett. Stupendo, davvero quasi un crimine non inserirlo, ma quest’anno tutta la serie dei Kabinett vola alto, inizia su note lievitose ma si dispiega regale su frutto dolce, ricco, al naso, come si conviene al vigneto. Bocca di bella pienezza nella quale si sente la grande sapidità, e grande freschezza. Didascalico sul come fruttare al meglio la potenzialità di questo grandissimo vigneto.

*) Erdener Treppchen Kabinett. Un bel Kabinett su sensazioni ricche e dolci, da uve prodotte con maturità fisiologicaperfetta.

*) Erdener Treppchen Spätlese. Miele d'acacia, frutto dolce, litchi, minerale chiaro. Bocca di bella precisione, chiusura appena dolce.

*) Erdener Treppchen Beerenauslese GK. Un gran vino, molto sapido, ha tutto: struttura, concentrazione, sapidità.

MERKELBACH

NOTE SULL’ANNATA
6 vini per una produzione totale di 7 fuder: annata durissima per i Merkelbach dal punto di vista della quantità, che si dimezza (1000 bottiglie) rispetto al solito. Come ogni anno l’assaggio Merkelbach ci dà il polso dell’annata nella regione. Quello che la natura offre loro producono (al meglio). Serie stilisticamente eterogenea (e mai come quest’anno i dati analitici confortano l’assaggio) che ha come filo conduttore le acidità importanti (tra 9 e 10 g/l) e strutture estrattive tutt'altro che esili. Abbiamo voluto essere “cattivi” nella selezione, proponendo solo 3 vini, picchi di qualità, consapevoli di voler lasciare il miglior ricordo possibile di questa cantina, che ha sempre proposto gioielli di classicità. Infatti voci sempre più insistenti indicano questa come possibile ultima annata di produzione degli ormai leggendari fratelli: speriamo di no ma, nel caso, non è retorico affermare che si chiuderebbe un'era. E sarebbe una chiusura alla grande!

NOTE AZIENDALI
È per noi sempre un momento emozionante degustare i vini dei Merkelbach, che mettiamo sempre come prima visita, perché offre una chiave di lettura dell’annata. E d’altronde, inimitabili come sempre, applicano senza mezzi termini il concetto: quello che la natura dà, noi produciamo. Zero interventismo sulle uve (si raccoglie alla maturità fisiologica, senza calcoli) e in cantina scelta dei Prädikat in funzione del grado Oechsle, con solo piccole concessioni al mercato. E quello che continua a stupire è sia il rapporto qualità / prezzo, che la qualità intrinseca, che nasce da una profonda conoscenza dei vigneti (hanno alcune delle più belle parcelle dei vigneti dai quali producono i vini). In totale 2 ettari vitati dai quali ricavano non più di 20000 bottiglie. Oltre al Würzgarten, hanno anche vigneti nell’Erdener Treppchen, e una piccola vigna di 0,2 ettari nel Kinheimer Rosenberg, dall’eredità materna. È emblematica la pulizia esecutiva di questi vini. Vini di eccezionale rapporto qualità / prezzo. Non ci fossero loro, la Mosella non sarebbe la stessa. Come ogni anno, precisissimi ad informarci dei dati analitici dei vini. Ricordiamo che “fuder”, indicato nella descrizione del vino, indica le botti di provenienza delle varie partite di vino provenienti generalmente da diverse parcelle, che i Merkelbach vinificano separatamente.

I VINI DEL GDA
1) Kinheimer Rosenberg Spätlese fuder 1. Un vino davvero di grande godibilità, è davvero un grande piacere sensoriale bere questo vino. Floreale ampio, frutto fine e intenso, macedonia freschissima e spruzzata di agrumi. Bocca “densa”, ma che rimane fresca grazie alla succosa acidità. Allungo di frutta sostenuto da bella spina acido/sapida. Ottimo davvero. 89,3 Oechsle, 8,4 alcool 23,5 estratti, 62,6 g/l zucchero residuo (ZR), 9,0 g/l acidità

2) Űrziger Würzgarten Urglück Spätlese fuder 6. Davvero un gran bel vino. Un vino molto concentrato, è lo Spätlese nel quale i Merkelbach concentrano la forza del territorio. Intensamente Wurzgarten di grande mineralità al naso. Bocca coerente, sapida, di grande e appagante intensità, la tensione è elettrizzante per il grip minerale e dalla vena acida che prepara la bocca alla gran coda aromatica! 92,5 Oechsle, 8,97 alcool 31,2 estratti, 61,6 ZR, 8,8 acidità.

3) Űrziger Würzgarten Auslese fuder 7. E’ un perfetto esempio di Auslese d’antan, un vero gioiello, un vino luminoso dalla chiarezza disarmante. Aromi che si muovono ricchi e aperti tra ananas e pesca gialla. Bocca avvolgente e succosa, dominata anch'essa dalla ricchezza del frutto e tenuta in un goloso equilibrio dall'acidità perfettamente calibrata. Ottima persistenza. 97,0 Oechsle, 8,54 alcool 31,7 estratti, 69,4 ZR, 8,3 acidità.

ALTRI VINI ASSAGGIATI
*) Űrziger Würzgarten Kabinett fuder 3. Un vino molto sapido, semplice, di grande bevibilità. Ha una impostazione secca”, come da dati analitici, e non perfettamente a fuoco olfattivamente, che gli fa un po’ perdere l’aspetto della gradevolezza di beva, punto di forza per questo vino. 87,4 Oechsle, 9,16 alcool, 22,6 estratti, 33,0 ZR, 9,9 acidità.

*) Űrziger Würzgarten Spätlese fuder 4. Un vino vivo teso, ficcante, agrumi verdi. Un vino sviluppato in verticale, percettivamente a metà strada tra un feinherb e una “moderna” spatlese dolce, con una acidità viva che lo rende guizzante. I dati analitici conformato l’analisi. 85,8 Oechsle, 9,04 alcool, 32,4 estratti, 29,6 ZR, 10 acidità.

*) Kinheimer Rosenberg Spätlese fuder 2. Abbiamo dibattuto a lungo quale Rosenberg proporre. Sono tutti e due ottimi vini. Alla fina la scelta è stata sul fuder 1, rispetto al fuder 2. Non per una differenza di qualità, entrambe ottimi, ma perché abbiamo privilegiato l’impostazione universale del fuder 1, piuttosto che quella verticale del fuder 2. Presenta un naso teso, vinoso, poco spazio al frutto. Bocca coerente, la struttura c’è minerale e verticale, di sapida precisione. 88,9 Oechsle, 8,82 alcool, 29,7 estratti, 45,8 ZR, 8,8 acidità.

RHEINGAU

WEINGUT JOHANNISHOF

NOTE SULL’ANNATA
Anno dopo anno questo produttore conferma la sua pregevole affidabilità, anche in un’annata difficile come il 2017, quanto meno dal punto di vista quantitativo e della gestione in vigna. Tutti i vini sono di bella consistenza, e si caratterizzano per la classicità da manuale, dai Kabinett ai Grosses Gewachs, e rapporto qualità/prezzo da sottolineare.

NOTE AZIENDALI.
Johannes Eser è un produttore di grande affidabilità, con idee molto chiare e ottima mano a sviluppare dei vini secchi di grande bevibilità e precisione. Ricordiamo che lo abbiamo selezionato proprio per avere un produttore del Rheingau che, al di là dell’ottima qualità, avesse un filo logico e consistente fra tutti i vini assaggiati, nonché’ affidabile anno dopo anno. Un produttore con vini trocken che assommasse alla precisione aromatica, la piacevolezza di beva, o la struttura, ma sempre in maniera equilibrata e succosa. La produzione è impostata sui vini che provengono da alcuni dei migliori vigneti del Rheingau, essenzialmente da tre zone: 1) vini dal promontorio Rüdesheimer Berg, a strapiombo sul Reno, con presenza di ardesia rossa, con vini con aromi ben sviluppati. Da tale zona da cui provengono sia vini più eleganti grazie a terreni più leggeri, come il Berg Roseneck, che vini più potenti provenienti da terreni più ricchi (come il Berg Rottland); 2) vini dalla zona dello Schloss Johannsberg, vicino alla sede aziendale, con il vigneto Hölle (di quarzite), che origina il vino di più spiccata mineralità e il Klaus 3) vini dai terreni sciolti e alluvionali del Winkeler Jesuitengarten (storicamente riconosciuti fra i migliori della Germania), con vini più profondi. Fino a pochi anni fa produceva in originalissime bottiglie a profilo esagonale di colore blu, con etichetta con lo stemma di famiglia, oggi purtroppo utilizza bottiglie renane “normali” con etichetta più semplice. Ma al di là di questa concessione alla standardizzazione” i vini invece continuano ad essere prodotti con l’affidabilità di sempre.

I VIGNETI
RÜDESHEIMER BERG ROTTLAND.
Fa parte del gruppo del gruppo del Rüdesheimer Berg. La composizione del terreno è molto sfaccettata. Un terreno più spesso rispetto agli altri cru del gruppo del Rüdesheim Berg, con molto pietrisco, ardesia rossa, quarzite, e con parziale ricopertura con loess sull’ardesia rossa / quarzite. Pendenza media 33%. Esposizione sud. Rese limitate a 40 hl / ha. Produce vini fra i più potenti del gruppo del Rüdesheim Berg, con aroma di pesca, ma anche bilanciati da una buona mineralità.
RÜDESHEIMER BERG ROSENECK (ma il produttore chiama adesso Ramstein la sua parcella nel vigneto). Il Rüdesheimer Berg Roseneck sta sopra il Berg Schlossberg e il Berg Rottland e sotto il Drachenstein, con esposizione sud e una pendenza media del 33%. Nella sua parte ad ovest c’è una gola dove i vigneti hanno maggior pendenza con terreno fra il medio e profondo spessore con terreno di marne e loess di buon contenuto d’argilla con stratificazioni di ardesia rossa e quarzite. A est invece il terreno è piuttosto pianeggiante e bloccato da una sporgenza rocciosa. Dà i
vini con i profumi più delicati, e freschi del gruppo del Rüdesheimer Berg. Aromi di pesca in evidenza.

JOHANNISBERGER HÖLLE (ma il produttore adesso chiama Auf der Höll la sua parcella nel vigneto). Esposizione sud-ovest. Terreno di argilla con buona quantità di quarzite e roccia. Il cru Johannisberger Hölle è in un microclima protetto dai venti freddi e con poca piovosità. La vicinanza al Reno, poi, mitiga le temperature. I vini che vengono da questo vigneto sono molto eleganti, succosi, ben minerali. Rimangono con un profilo fresco anche dopo maturazione.

WINKELER JESUITENGARTEN
Storicamente uno dei più grandi vigneti del Rheingau. Questo sito, vicino al Reno, è chiamato così dalla cappella di San Bartolomeo, che si trova all’estremità nord della cittadina di Winkel. Il terreno è alluvionale, sabbioso, e calcareo. I vini da questo sito sono delicatamente fruttati, eleganti, e succosi, in uno stile minerale. E purtuttavia, hanno un grande potenziale di invecchiamento. I vini di questo grand cru, mostrano, da giovani, aromi tipici di pesche del vignaiolo (selvatiche), albicocca, con un finale di setosa mineralità.

I VINI DEL GDA
1) Rüdesheimer Ramstein Kabinett trocken. Gran bella riuscita. Questo vino, come tutti i vini del Rüdesheimer Berg sono in ottima forma nel 2017. Il naso sviluppa una ricca aromaticità, ben definita. In bocca ha una bella struttura sapida, succoso, e buona la persistenza, considerando il pradikat. Come il Auf der Höll Kabinett, sono vini di disarmante bevibilità.

2) Winkeler Jesuitengarten alte reben trocken (Spätlese). Gran bel vino. È come sempre un campione nella sua categoria. Naso ancora imperscrutabile, si riesce a capire in bocca, dove sfodera una struttura di razza, molto sapida. Succosissimo nella lunga persistenza.

3) Johannisberg Hölle Grosses Gewachs trocken 2016. Vino molto raffinato al naso, di forte mineralità, e molto profondo, su toni limonosi. La verticalità si ritrova in bocca, colpisce per la grande succosità che investe il palato. È didascalico per definire un vino di mineralità rocciosa. L’abbiamo seguito nella sua evoluzione da settembre dell’anno scorso, la monolitica durezza iniziale si sta risolvendo al meglio.

4) Rüdesheimer Berg Rottland Grosses Gewachs trocken 2016. È doveroso inserire questo gran bel vino, di grande e molto godibile completezza aromatica al naso, quasi una bolla di aromi. Naso che anticipa la solida struttura in bocca, molto concentrato, ma sempre ben equilibrato, senza ruvidezze. Oggi è ancora chiuso nella sua concentrazione, ma con l’invecchiamento si dispiegherà in una lunga persistenza, oggi percettibile dal coerente retrogusto.

5) Rüdesheim Berg Rottland Spätlese. Gran bel vino, quasi irruente nelle sensazioni aromatiche che sa offrire sia al naso che in bocca. E’ un vino a tutto pieno, ma che è anche estremamente a fuoco. È un piacere berlo, e inebriante l’olfattazione a bicchiere vuoto.

ALTRI VINI ASSAGGIATI
*) Johannisberger Auf der Höll Kabinett trocken. Un vino di grande piacevolezza. Già da come si propone al naso con una bella pesca raffinata. In bocca ha una buona presenza, con corrispondenti ritorni aromatici. I Kabinett trocken di Johannishof ci piacciono per l’affidabilità e perfetti nella loro categoria dove la piacevolezza e semplicità di beva è un pregio.

*) Mineral Qba trocken. Un vino di bella fattura, che si apre su aromi dolci di pesca.

*) Johannishof Cartha 2016. Riassaggiato, riconferma tutto il suo valore, con aromi molto pronunciati e puri, e una bella sapidità in bocca.

*) Rüdesheim “K” Kabinett feinherb. Davvero un buon vino, dal bel equilibrio e sapidità.

*) Johannisberger Klaus Spätlese. Elegantissimo Spätlese, di perfetta fattura, e irresistibile bevibilità.


KÜNSTLER

NOTE SULL’ANNATA
Le difficoltà dell’annata hanno marcato le decisioni, coraggiosissime, dell’azienda. Pur consapevole dell’impatto economico, Gunter Künstler ha deciso di ridurre ancora più radicalmente le rese di quanto causato dall’andamento climatico, imponendo una selezione estrema, anche acino per acino, delle uve. E alcuni dei vini non sono stati prodotti del tutto. E ci ha regalato quindi una collezione davvero superlativa, già dagli splendidi vini base, di qualità ben superiore alla loro tipologia di appartenenza. Noi, siamo stati altrettanto selettivi, e per esempio abbiamo deciso di non proporre l’Hölle Grosses Gewachs trocken, (non assaggiato perché non ancora pronto) nonostante l’aspettativa sia di un grande vino, visto il valore del Kabinett dallo stesso vigneto.

NOTE AZIENDALI
L’azienda è a Hochheim, il paese più orientale della Renania, bagnato dal fiume Main (Meno) alla confluenza con il Reno. È conosciuta da tempo come una delle più grandi in Germania per i vini trocken, e a ragione vista la classe che pervade questi vini, e il consistente alto standard qualitativo che Gunter Künstler ottiene da ben 40 ettari di vigneti che gestisce assieme al suo staff tecnico. La maggior parte della produzione è vinificata in legno, ed orientata alla produzione di vini di grande potenziale di invecchiamento. La capacità di produrre vini trocken, in qualche modo fa conoscere meno questo produttore sui vini dolci, che tuttavia, dal nostro assaggio, non sono di minor qualità dei Trocken. Una vecchissima conoscenza, fra i primi produttori che, perlomeno Francesco (che aveva come nick name trocken o morte” giusto per chiarire la tipologia di vino allora preferita), visitò nel lontano 2003, in un gennaio freddissimo, che mai avrebbe fatto pensare poi all'annata così calda.

I VIGNETI
Rudesheimer Berg Schlossberg. È senza dubbio, attualmente, il vigneto più prestigioso del Rheingau. Posizionato sulla curva” del fiume dove finisce il Rheingau e dove comincia il Mittelrhein, a dominare l’abbandonato castello, gode di caratteristiche uniche che definiscono la sua grandezza. L’inclinazione del vigneto è la più alta del promontorio del Rudesheimer Berg, e raggiunge il 70%, il terreno è molto roccioso, fondamentalmente di quarzite, con presenza di ardesia rossa, ricoperto da un leggero strato di terreno, con bassa ritenzione idrica. I ricercati vini ne risultano estremamente intensi e raffinati al tempo stesso. Peraltro la vista dal vigneto, a dominare il Reno, spaziando fra il Rheingau e la parte iniziale del Mittelrhein, sono quanto più di bello si possa avere. Il vigneto è di 25 ha, Künstler ne possiede circa 0,1 ha.

Rüdesheimer Berg Rottland. Già descritto nella scheda di Johannishof Eser, Il vigneto è di 35 ha, Künstler ne possiede 0,3 ha.

Hochheimer Hölle. Da marne di argilla calcarea, è il vigneto più vicino al fiume, e ne beneficia della influenza temperata. Dà i vini più strutturati della regione. Il vigneto è di 48,7 ha, Künstler ne possiede 9,6 ha.

Hochheimer Domdechaney. È il più celebrato vigneto della regione, su terreni di argilla calcarea, molto ricchi di nutrimenti, che dà vini di grande struttura, potenza, che gestita dalla mano geniale di Gunter Künstler, viene declinata in maniera intensa, e precisa. La particolare importanza deriva dal fatto che era il vigneto del duomo di Hochheim, che fra l’altro lo protegge dai venti freddi del nord. Il vigneto è di 10,1 ha, Künstler ne possiede 0,3 ha.

Hochheimer Kirchenstück. Il contraltare del Domdechaney. Il tereno è Loess, con argilla fine, e una buona presenza di sabbia, ed aggiunte di marne calcare. Dà vini di grande e leggiadra eleganza. Il vigneto è di 15,1 ha, Künstler ne possiede 2,4 ha.

Hochheimer Stielweg. Dà vini eleganti di grande finezza, da un terreno leggero, con alta proporzione di sabbia. Il vigneto è di 24 ha, Künstler ne possiede 4,7 ha.

Hochheimer Weiss Erd. Dà vini con aromi ricchi, ma in bocca di grande eleganza e mineralità. Il nome deriva dalla presenza di gesso nel terreno, che si miscela con argille, sabbie, pietrisco, a dare un terreno di fine mineralità. Il vigneto è di 7,4 ha, Künstler ne possiede 1,3 ha.

I VINI DEL GDA
1) Hochheimer Kirchenstück Kabinett trocken. Grande mano per fare un così gran bel vino!! Al naso dispiega una bella palette di aromi raffinati. In bocca mostra tutta la sua classe. Profilo davvero ben filigranato e definito, è praticamente perfetto a dipanarsi, dritto e succoso, in bocca. Lunghissimo persistenza in bocca. Impossibile pensare che un vino così leggiadro ha numeri così importanti: 96 oechsle, 12,95 alcool, 5,2 zucchero residuo, 8,2 acidita‘, 25,6 estratti.

2) Hochheimer Hölle Kabinett trocken. Ugualmente ottimo, ma completamente diverso, questo Kabinett. Offre aromi ricchi al naso, anche frutta tropicale. È molto assertivo nelle sensazioni in bocca. Di grande ricchezza e presenza, è anche succoso e con sapidità a go go, e, come prevedibile, lungo retrogusto aromatico. Davvero una gran bella riuscita! 96 oechsle, 12,54 alcool, 4,1 zuccheri residui, 8,3 acidità, 26 estratti.

3) Hochheimer Domdechaney trocken. Un vino favoloso! Aromi ricchi, pieni davvero, ananas, pesca. In bocca grande struttura, ingresso dolce per poi dar spazio alla succosità. E per dimostrare che con questo produttore i numeri contato poco, dati analitici più moderati dei Kabinett. 85 oechsle, 12,54 alcool, 6,9 zuccheri residui, 8,2 acidità, 22,2 estratti.
Ma è il vigneto, uno dei più prestigiosi, protetto dai venti dal duomo. Ricordiamo che Gunter Künstler ha deciso di non produrre Grosses Gewachs da questo vigneto (o meglio di non chiamare così questo vino, che di per sé ne avrebbe la qualità), crediamo per rispetto del terroir. Di questo splendido vino, in quest’anno prodotti solo 2000 litri!!!!!!!!!!!!

4) Kirchenstück Grosses Gewachs trocken. Vino favoloso. Un bellissimo naso, con frutto che si apre dolce, e progressivamente su frutta tropicale, mango, su sottofondo minerale. In bocca è molto strutturato, sapido, di ottima e fine tensione minerale, molto persistente Solo 1800 litri prodotti. 92 oechsle, 12, 35 alcool, 6,3 zucchero residuo, 7,5 acidità, 23 estratti.

5) Berg Rottland Grosses Gewachs trocken. Vino splendido nella sua espressività. Naso profondo, in questo momento molto primario di uva freschissima. Ricco al naso e corrispondentemente ricco in bocca. Grandiosa struttura, cremoso quasi e molto succoso a chiusura. Solo 1800 litri prodotti. 94 oechsle, 12,29 alcool, 5,9 zuccheri residui, 8,1 acidità, 28,7 estratti.

6) Berg Schlossberg Grosses Gewachs trocken. Amiamo molto questo gran vino, di stile elegantissimo. Da un vigneto feticcio, che di per sé possederlo è già motivo di orgoglio (e impegno) per un produttore tedesco. Molto filigranato, profumi finissimi, limonosi, agrumi, etereo. In bocca è imperscrutabile nella sua concentrazione. È il vino pensato per un lungo (e felice) invecchiamento. Solo 600 btl prodotte quest’anno. 94 Oechsle, 12,06 alcool, 7,7 acidità, 6,0 zucchero residuo, 22,7 estratti.

ALTRI VINI ASSAGGIATI
*) Estate Gutsriesling trocken. Davvero ricco e strutturato per la categoria, tanto nello sviluppo aromatico, di frutta gialla ricca, quanto nel volume in bocca ravvivata da un'acidità e da una vena minerale che ne rendono golosissima la beva. E i numeri sono davvero speciali! 91 oechsle, 12,68 alcool, 7,3 di acidità, 5,2 di zuccheri residui, 23,5 estratti!!!
Un inizio al fulmicotone per un piccolo grande vino di partenza. A casa Kunstler hanno voluto fare le cose in grande già dai primi vini, con una selezione meticolosa e rigorosa delle uve.

*) Hochheimer Herrnberg trocken Erste lage. Offre dei begli aromi floreali. In bocca rotondo, e molto equilibrato, e questo lo rende uno dei più approcciabili già d adesso. 94 oechsle, 12,53 alcool, 5,5 zuccheri residui, 8,2 acidità, 23 estratti

PFALZ

WEINGUT GEORG MOSBACHER 
(CERTIFICAZIONE BIO)

NOTE SULL’ANNATA
Grandissima annata in casa Mosbacher. Era già un produttore di ottima qualità, ma le ultime annate, e in particolare questa e la precedente, ci confermano che ormai fa parte della ristretta aristocrazia dei produttori di vini trocken tedeschi. Cosa che è stata riconosciuta anche dai premi che ha ricevuto dalla stampa specializzata tedesca, nonostante che Sabine e Jürgen Mosbacher-Düringer abbiamo sempre preferito essere più ambiziosi sulla qualità dei vini che dell’immagine. Grande annata dicevamo, tutti i vini hanno una coerenza stilistica invidiabile, e si lavora per dare il meglio già dai vini più semplici, mai banali. Ma c’è di più, quest’anno accanto alla batteria dei trocken, sfodera una formidabile serie di vini dolci, a livello dei migliori vini tedeschi, che potrebbero tranquillamente trovar posto nelle aste annuali.

NOTE AZIENDALI
Azienda di Forst nel Pfalz, certificata come biologica. Intelligentissimo produttore, a nostro avviso il migliore in assoluto nel Mittel Haardt, e fra i migliori di Germania, cosa peraltro certificata dai riconoscimenti ricevuti dalla stampa specializzata, che riesce ad essere, cosa rara per la regione, estremamente efficace anche sui dolci, a nostro avviso a livello di grandi vini di regioni più vocate per la tipologia, su profili ben minerali. Sabine e Jürgen Mosbacher-Düringer conducono questa azienda di Forst, fondata nel 1920 da una famiglia di vignaioli. La conduzione dei vigneti (20 ettari fra i migliori del Pfalz) è gestita dal marito Jürgen. Per quanto riguarda lo stile di produzione, riteniamo che se ci sia un modo di fare vini in modo moderno nel Pfalz, questo sia il metodo giusto. Vini pulitissimi e aromaticamente ben a fuoco, nei quali la coerenza con il terroir è magnificamente mantenuta e i vini sono davvero cesellati e ben definiti anche in bocca. Dopo la pigiatura, le uve vengono passate ad una pressa a bassa pressione, preferibilmente con i raspi, così crea un reticolo dove i succhi passano meglio senza le bucce. Il mosto viene tenuto qualche ore a decantare e poi tenuto in fermentazione. Solo lieviti naturali anche per questo produttore, ben conosciuto dagli appassionati.

L’azienda applica la nuova classificazione adottata dal VDP sui trocken, basata su modello Borgognone (ortswein -village, erste lage - Premier Cru, grosse lage - Grand Cru) noi, per riferimento, abbiamo indicato il Prädikat di appartenenza. In buona approssimazione da un vigneto classificato come Erste Lage si otterrà un Kabinett o uno Spätlese, e da un vigneto classificato come Grosse Lage si potrà ottenere anche un Grosses Gewächs (magari dalle sue parcelle migliori).

I VIGNETI.
L’azienda possiede parcelle in molti dei più importanti vigneti di Forst e a sud, di Deidhesheim, vigneti da sempre considerati di qualità eccezionale, protetti come sono dal massiccio dell’Haardt, con esposizione est. Tuttavia Forst e Deidhesheim, pur essendo vicini, danno vini che presentano delle caratteristiche diverse, che derivano sostanzialmente alla diversità di terreni: più sabbiosi e calcarei quelli di Deidhesheim, più argillosi e profondi, con maggiore apporto basaltico, quelli di Forst. Si hanno vini più espressivi da giovani a Deidhesheim e da attendersi nell’evoluzione a Forst.
L’azienda possiede anche un terreno a Wachenheim, paese successivo a nord di Forst , il Gerümpel.

FORSTER JESUITENGARTEN.
È, assieme al Kirchenstück, riconosciuto come uno dei più grandi vigneti del Pfalz. Ha un terreno ricco, di arenaria calcarea sgretolata, in superficie, con sotto argilla calcarea, e con una buona presenza di basalto, di origine vulcanica.
l’Haardt, la dorsale montuosa che protegge ad ovest i vigneti del Mittel Pfalz, era infatti una volta un vulcano attivo.
Oltre ad essere un terreno molto ricco, che riceve anche microelementi dalla dilavazione dei terreni superiori, ha basalto che permette di trattenere il calore, e un sottosuolo che trattiene l’acqua nei periodi particolarmente caldi, il che è importante per zone, come il Pfalz, più calde rispetto ad altre zone di produzione del Riesling. Inoltre essendo un vigneto vicino al paese, i raggi del sole (che cala dietro l’Haardt) rimangono lì più a lungo.

FORSTER FREUNDSTÜCK.
Vigneto a fianco del Kirchenstück, presenta terreni piuttosto simili con presenza buona di basalto che dà calore.

FORSTER UNGEHEUER.
Può essere considerato “la principessa”, per l’innata eleganza che dà ai vini prodotti da questo vigneto. È un grande vigneto posizionato sopra il Kirchenstück e il Jesuitengarten. Ha più sabbia e meno calcare nella sua composizione, rispetto ai vigneti più a valle. Era il vigneto più amato da Bismark, e a ragione! Un aneddoto dice infatti che Bismarck, apprezzando questo vigneto che il nome significa “mostro molto grande”, disse: 'Dieses Ungeheuer schmeckt mir ungeheuer' (Questo Mostro è mostruosamente buono). Ma in effetti il nome deriva da un nome di persona.

FORSTER MUSENHANG.
È un vigneto in posizione alta a bordo della foresta, sopra l’ Ungeheuer. Il sole a fine giornata è coperto, e il vigneto sviluppa aromi freschi. Normalmente ha una acidità più elevata degli altri.

FORSTER ELSTER.
Ha terreni abbastanza leggeri e poco profondi, con arenaria e sabbia argillosa che danno vini più eleganti che strutturati.

FORSTER PECHSTEIN.
Vigneto molto sassoso, di arenaria con gran presenza basaltica, che aumenta il “calore” del vigneto. C’è da dire che nel passato i viticoltori trasportavano nel vigneto queste pietre scure, proprio per aumentare la capacità di trattenere
il calore, prelevate dal massiccio vulcanico dell’Hardt. Dà vini molto strutturati e molto minerali.

FORSTER STIFT.
Presenta un buon contenuto di sabbia, per vini eleganti.

DEIDESHEIMER KIESELBERG.
Suolo tipico di arenaria decomposta, con ciotoli. Suolo che si può riscaldare facilmente e questo, assieme alla bella esposizione, porta a buone maturazioni, originando vini fruttati, eleganti e minerali.

DEIDESHEIMER LEINHÖHLE.
Bella e piena esposizione a sud, terreno sabbioso.

DEIDESHEIMER MÄUSHÖHLE.
I terreni della Mäushöhle sono in terriccio di argilla sabbiosa, a volte con massi, argille sabbiose e arenarie disgregate dagli agenti atmosferici.

DEIDESHEIMER HERRGOTTSACKER.
Uno dei vigneti più estesi, a cavallo fra Forst e Deidesheim, con delle caratteristiche quindi intermedie fra i terreni dei due paesi.

WACHENHEIMER GERŰMPEL.
Esposizione ad est, con un suolo molto ciottoloso, sabbioso, con un buon contenuto di argilla. Gode di un microclima ideale ed è uno dei più bei siti di Wachenheim.

I VINI DEL GDA
1) Georg Mosbacher trocken. Splendido inizio con questo vino. Grandi profumi da frutto primario aperto e freschissimo, bocca ravvivata da un'acidità particolarmente intensa e perfettamente integrata, e bella sapidità e succosità. Anno dopo anno si conferma un prototipo di bevibilità e piacevolezza: facilissimo, ma tutt'altro che semplice.

2) Forster Elster trocken (Kabinett). Straordinario davvero! Aromi piacevolissimi, grande struttura, sapidissimo, rimane in bocca con grande persistenza. Vino favoloso pensando che stiamo solo parlando di un Kabinett, e che Kabinett, di gran rango.

3) Forster Musenhang trocken (Spätlese). Grande bel vino davvero! Fino, frutto compresso, aromi freschi e profondi e mineralità cristallina. Bocca di struttura intensissima, da paura, intensa, succosa, vibrante di acidità. Scia sapidissima, colorata appena di agrumi freschi.

4) Forster Ungeheuer Grosses Gewächs trocken. È un grande vino, ancora sui lieviti. Il naso è ancora muto, ma è in bocca che si riconosce la gran razza di questo vino. Struttura importante per un vino che si sviluppa vivissimo, sapido, succoso. E’ decisamente il vino più elegante, fra i gran cru. Una prova eccezionale, per un vino ormai annoverato fra i grandi di Germania, anche dalla stampa locale.

5) Forster Jesuitengarten Grosses Gewächs trocken. Un altro grande vino!!!! La concentrazione è elevatissima, con struttura davvero notevole. Monumentale. Anche questo vino utilizza legno nuovo, ma in tal caso è solo leggermente percettibile, tanta è la materia sottesa. Ha un grande futuro davanti.

6) Forster Kabinett. I vini dolci sono eccezioni nella gamma di Mosbacher, ma eccezioni che ogni volta stupiscono per la qualità straordinaria. Il naso dice uva e ricorda sassi bianchi. La beva, con 9 g/l di acidità, 50 g/l di zucchero residuo (ZR) e tanto sale, è travolgente e freschissima, tensione a mille, pur su una struttura di tutto riguardo. Persistenza da Pradikat superiore. Un grande Kabinett, fra i migliori dell’annata.

7) Deidesheimer Mäushöhle Spätlese. La grande sorpresa. Un vino straordinario. Già l’impatto aromatico fa percepire che c’è qualcosa di importante, con la ben percepibile botrytis, su una chiara struttura aromatica.
Immediatamente abbiamo avuto un flash : è un vino d’asta del VDP!!!! E la bocca conferma: siamo di fronte ad un vino fuori dalla norma, di impostazione per certi versi da Feinste Auslese, cioè da Auslese superiore di raffinatissima eleganza, e che ricorda che è uno Spätlese eccezionale, davvero difficile da classificare, ma la cosa più importante è che è un vero fuoriclasse, che rompe gli schemi, con grande persistenza. Siamo a 100 Oechsle, 84 ZR, 10,3 acidità.

8) Forster Ungeheurer Spätlese. Ormai ci siamo abituati: scrivono Spätlese, è una grande Auslese. Al naso c'è tanta frutta tropicale e sferzate di agrumi verdi. La bocca è esplosiva e trascinante, dolcezza intensa e consistenza densissima ripulite da un'acidità vibrante, di bella rabbiosità, che lo accomuna più a un vino della Saar che del Pfalz. La coda, sapidissima, dice ananas, pesca bianca, guizzi di limone... Siamo a 102-105 Oechsle, 102 ZR, 10,2 acidità.

ALTRI VINI ASSAGGIATI
*) Deidesheimer Herrgottsachen trocken (Kabinett). Profumi interessanti, allegri, tra uva e minerale chiaro. Bocca rigorosa con acidità in evidenza.

*) Deidesheimer Leinhöhle trocken (Spätlese). Sponti wine, fatto in modo diverso dal solito, interessante, con buona ricchezza, retrogusto, in bocca, lunghissimo.

*) Deidesheimer Mäushöhle trocken (Kabinett). Grandi profumi rotondi, con frutto chiaro e finemente minerale. Bocca che si offre dolce all’ingresso, poi succosa, fresca e di grande tensione, ma molto elegante. Allungo su agrumi lievi ed uva ben sostenuto dalla spina acido/sapida.

*) Wachenheimer Gerümpel trocken (Spätlese). Davvero un ottimo vino. Naso ancora chiuso, in bocca si presenta di grande tensione, e sapidità, in questa annata completamente diverso da un classico vino dal Gerümpel, che normalmente ha una grande potenza espressiva. La struttura è notevolissima. Abbiamo ragionato a lungo se includerlo nella lista dei vini.

*) Kalkstein Deidesheimer trocken. Il vino c’è tutto, anche se al momento dell’assaggio risulta estremamente indietro. Si apprezza solo consistenza, la tensione, con acidità ficcante. Molto diretto ed equilibrio di bocca. Lieve marcatura di legno.

*) Basalt Forster trocken. Ottimo vino. Frutto ricco, (pesca , albicocca), e compresso, legno chiaramente percettibile. Bocca ampia, succosa, ritorno aromatico nettamente minerale sfumato di spezie e frutta gialla. Il legno è presente in bocca, infatti è stato utilizzato una botte nuova, per questo vino.

*) Butsandenstein Wachenheim trocken. Il naso è dominato dalla pesca e intensamente minerale. La bocca strutturata, gli aromi ritornano amplificati, ravvivati e supportati nel lungo finale dal gioco acido/sapido. Lieve calore alcolico.

*) Deidesheimer Kieselberg Grosses Gewächs trocken. Davvero bello piacevole assai, un bel naso fruttato. La bocca è precisa su struttura elegante.

*) Forster Freundstuck Grosses Gewächs trocken. Vino decisamente importante! Naso rotondo. La concentrazione è notevole, di forte minerale. Struttura ancora molto compressa per un vino in fasce.

*) Deideshemier Kabinett Feinherb . Molto equilibrato, in bocca, molto interessante.

Francesco Agostini (3334058588) Marco Roccarino (3288582023)
Winelovers S.a.S.
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APPENDICE SUI RIESLING TEDESCHI


TROCKEN, FEINHERB, SÜSS - PROFILO ORGANOLETTICO.

Sicuramente la caratteristica che più differenzia i vini tedeschi, rispetto agli altri vini bianchi, è la presenza di vini con variabile di zucchero residuo, da 0 a 200 g/l (e a volte oltre). Zucchero residuo, che per quanto progressivamente percettibile non è mai soverchiante e non è mai la caratteristica marcante dei vini, perché è sempre superbamente bilanciato dall’acidità e sapidità. Poi è la sensibilità del produttore a far prevalere un aspetto rispetto all’altro. Dal punto di vista delle nostre scelte privilegiamo i produttori e vini con profilo bilanciato, affilato. Detto ciò, in base al residuo zuccherino analitico, la legislazione tedesche prevede le seguenti categorie:
TROCKEN. (tradotto secco) sono vini portati completamente a secco, o con uno zucchero residuo estremamente ridotto, fino a 7 g/l. L’acidità elevata li rende praticamente secchi al gusto, anche con i gradi maggiori di residuo zuccherino. Per chiarezza, indichiamo tale termine TROCKEN, nelle note di degustazione, anche dove l’etichetta non lo riporta, ad esempio sui Grosses Gewächs, ma solo nella controetichetta.
FEINHERB. I vini Feinherb hanno uno zucchero residuo medio da 8 a 20-30 g/l. Ormai viene utilizzato questo termine, piuttosto che halb trocken. Anche perché la traduzione con demi-sec non renderebbe giustizia al grande equilibrio gustativo. È la categoria che è più cresciuta, recentemente, e sulla quale i produttori hanno lavorato di più, raggiungendo ottimi risultati, e ci sono ormai produttori conosciuti e specializzati proprio per questa tipologia, riconoscendo che peraltro è forse la più fedele ai grandi Riesling del passato, quando non si raggiungeva che raramente un grado secco, e nello stesso modo non si eccedeva nel grado di dolcezza. Sono vini oltretutto di grandissima versatilità. Abbiamo indicato tale termine nelle note di degustazione, anche se a volte non è presente in etichetta.
SÜSS. E’ il termine tedesco per i vini con residuo zuccherino sopra i 30 g/l che in Germania vengono chiamati Süss, che è fuorviante tradurre con dolci. Premesso che nei vini tedeschi c’è un residuo zuccherino che aumenta a partire dai Kabinett fino ad arrivare al massimo nei Trockenbeerenauslese / Eiswein; questo residuo zuccherino risulta organoletticamente ben equilibrato, anche nei vini giovani, dalle elevate acidità e sapidità. La sensazione che rimane in bocca è di estrema pulizia, ed è questo speciale equilibrio che rende i vini tedeschi unici e esaltanti.
Nell’invecchiamento, poi, queste componenti si integrano perfettamente. In assenza di indicazione nel nome del vino nelle note, si parla sempre di vini süss, quindi con residuo zuccherino ben percettibile. Ripetiamo, anche con gradi zuccherini residui elevati, cerchiamo e privilegiamo produttori e vini nel quale questo è equilibrato e non piuttosto marcante, slegato.

NOTE PER DEGUSTAZIONE.

I Riesling tedeschi passano attraverso varie fasi nella loro evoluzione. È opportuno sapere ciò, per poter decidere il momento giusto per aprire le bottiglie, per avere una maggiore possibilità di sentirli al meglio (queste sono regole generali, e come tali vanno prese con giudizio). C’è una fase iniziale che dura 2-3 anni nella quale i vini mostrano il loro fascino primario, con purezza di frutto; poi si passa progressivamente ad una fase di chiusura aromatica, durante la nella quale il gusto offre prevalentemente sensazioni dolci e acide. Successivamente si passa ad una terza fase, di maturità, nella quale i profumi si sviluppano splendidamente complessi e integrati nella mineralità, nel frattempo il residuo zuccherino e l’acidità si integrano perfettamente, con una progressiva riduzione della dolcezza residua man mano che si procede con l’invecchiamento. Questi vini possono sostenere un lunghissimo invecchiamento, durante il quale crescono, si evolvono: vini di 50 anni e più, soprattutto dalle grandi annate, si bevono ancora con gran piacere.
Dicevamo, sono regole generali perché poi dipende dall’annata, dal Prädikat, dallo stile di vinificazione del produttore (alcuni produttori fanno vini pensati specificatamente per dare il meglio dopo prolungato invecchiamento), dal contenuto di botrytis (che normalmente più aumenta e meno rende evidente la fase di chiusura), e ovviamente da come sono state tenute le bottiglie, anche se il Riesling è un vino che “perdona” anche trattamenti non proprio ideali.
Per i vini secchi, trocken in tedesco, il discorso è simile ma le prospettive temporali sono più brevi, così come la fase di chiusura è più sfumata. Si può dire che una decina di anni di invecchiamento permette loro già di esprimersi al meglio.
Ma poi ovviamente chi ha la pazienza di aspettare, soprattutto sugli Auslese trocken, e i Grosses Gewächs, verrà senz’altro ricompensato.

COME SI LEGGE UNA ETICHETTA

Pur con eccezioni, l’etichetta, che parrebbe estremamente complessa, è invece molto chiara e dà la possibilità di identificare perfettamente il prodotto. Per una maggiore comprensione è opportuno parlare anche della classificazione dei vini tedeschi. Parleremo solo delle parti più interessanti dell’etichetta, e per i vini QmP (vedi
paragrafo successivo) che sono al top della piramide qualitativa tedesca, il nome del vino è così composto: il primo nome è dato dal paese (con il suffisso–ER), dove vi è il vigneto, il secondo nome è quello del vigneto, il terzo nome definisce la qualità del vino (il Prädikat o indicazione Grosses Gewächs che dir si voglia). In alcuni casi, il vigneto è considerato così importante e famoso, che il nome del paese può essere dispensato.
Ad un vino demi –sec viene aggiunta in etichetta una scritta (Halbtrocken o feinherb), e ad un vino secco la scritta trocken.
Più sotto, in piccolo, è riportato il numero di AP Number (AP Nr.). Infine c’è l’indicazione se è stato imbottigliato in azienda. In tal caso in etichetta c’è la parola “Erzeugerabfüllung” (imbottigliato in azienda).

CLASSIFICAZIONE DEI VINI TEDESCHI

La legge del 1971 ha diviso i vini tedeschi in tre qualità. La prima “Tafelwein” (vini da tavola) e “Landwine” (vini del paese) è la più bassa. La seconda è dei Qualitätswein bestimmter Anbaugebiete (vini di qualità da una regione specifica), detti QbA, che devono raggiungere un minimo contenuto zuccherino nel mosto (misurato come grado Oechsle, che è una misura di densità, ad esempio, con una densità di 1,090, si ha un grado Oechsle di 90). Per i QbA il minimo valore da raggiungere è 51 (nella Mosella). Solo i QbA possono venir aggiunti di zucchero (chaptalizzati), ma questa pratica non viene adottata dai produttori di qualità, come quelli che proponiamo.
Nella terza categoria, con un grado Oechsle superiore, ci sono i Qualitätswein mit Prädikat (QmP), che si può tradurre con “vini di qualità con speciali attributi” che sono al top della piramide qualitativa tedesca. Diversamente dai QbA, ai QmP non può essere aggiunto zucchero (chaptalizzati). I QmP sono divisi in categorie, in ordine crescente grado Oechsle (cioè crescente concentrazione zuccherina del mosto). Ogni regione del vino tedesca adotta dei criteri minimi di grado Oechsle per appartenere ad una o un’altra categoria, noi indicheremo, quello che viene utilizzato nella Mosel/ Saar / Ruwer (MSR), nella Nahe (N), nel Rheingau (R), nel Pfalz (P). Ogni produttore ha nel suo listino, da una stessa annata e da uno stesso vigneto, anche molti Prädikat (sempre almeno i Kabinett e gli Spätlese), ottenuti attraverso diverse passate di raccolta, ma anche selezionando i grappoli da parcelle diverse.
In realtà, al di là di un discorso prettamente legislativo, la definizione di un Prädikat usando come parametro il grado minimo Oechsle è ormai largamente superata. In effetti, vista la progressiva tendenza all’aumento della gradazione Oechsle che si sta verificando in questi anni; il produttore può decidere, ad esempio, di classificare come Kabinett viniche analiticamente raggiungono anche il grado di Auslese (come apparirà evidente confrontando i valori minimi qui riportati con i valori nei vini del GDA), magari perché il produttore ha deciso che il vino, al di là del grado Oechsle, non raggiunge lo standard qualitativo che si prefigge per un Auslese, o perché magari vuole includere tutti gli anni nel suo portafoglio anche i Kabinett. Infatti i produttori di qualità non guardano solo al grado zuccherino come indice di qualità, come ahimè la legge del 1971 ha stabilito, ma anche altri fattori come il carattere del vino, la sua qualità intrinseca, la profondità, etc.
Ritornando alle categorie (o meglio detto, i Prädikat) sono le seguenti:
Kabinett: (minimo Oechsle 70 in MSR/N, 73 in P/R). Il primo livello della classificazione dei prädikatswein.
Spätlese: (minimo Oechsle 76 in MSR, 78 in N, 85 P/R). Si traduce con “vendemmia tardiva”, il che porta ad una maggiore concentrazione zuccherina prima della fermentazione.
Auslese: (minimo Oechsle 83 in MSR, 85 in N, 92 in P, 95 in R). Significa “raccolta selettiva” e sono vini fatti da grappoli selezionati, raccolti tardivamente. Ogni produttore conosce le sue migliori parcelle, all’interno di uno stesso vigneto, dal quale raccogliere questi vini. In questi vini può incominciare a farsi sentire in modo evidente (a livello diverso da annate ad annate) il contenuto di uve botrytizzate.
Beerenauslese: (minimo Oechsle 110 in MSR, 120 in N/P, 125 in R). Si traduce con “acini selezionati”, e si riferisce a vini prodotti da uve selezionate individualmente per lo scopo. Generalmente i grappoli sono disidratati dalla botrytis.
Trockenbeerenauslese: (minimo Oechsle 150 in tutte le regioni). Significa “selezione di acini disidratati”, e si riferisce a uve selezionate individualmente, molto disidratate dalla botrytis.
Eiswein: È una specialità, ottenuta da uve tenute a lungo sulla pianta, e raccolte congelate (tipicamente la raccolta avviene a fine dicembre, e spesso a Natale!. Si contraddistingue per la purezza e intensità di frutto, spesso accompagnata da alto grado zuccherino (grado Oechsle minimo 110 Oechsle 110 in MSR, 120 in N/P, 125 in R) e acidità. Generalmente la botrytis non è amica degli Eiswein, che puntano alla purezza di frutto.

LA CLASSIFICAZIONE DEI TROCKEN

I Grosses Gewächs e la nuova classificazione adottata dal VDP.
Come avrete notato alcuni dei vini che descriviamo sono indicati in tal modo. Infatti oltre ai Kabinett trocken, Spätlese trocken, ed Auslese trocken, vi è un’altra categoria, adottata dall’associazione VDP, che riguarda i vini secchi (trocken), e che identifica i vini al top della piramide qualitativa dei vini trocken, derivanti da selezionate parcelle dei vigneti di migliore qualità. Questa categoria è indicata come Grosses Gewächs – GG. In tali vini la dizione trocken è scomparsa sul fronte per rimanere nel retroetichetta. Nel listino per chiarezza abbiamo comunque aggiunto tale termine (trocken) ai GG. Questi vini sono di qualità estrema, ma sono classificati come QbA, che in tal caso non è certamente una categoria di qualità inferiore ai vini QmP. È da notare che non tutti i produttori hanno deciso di creare questa categoria, e nemmeno tutti quelli appartenenti al VDP, ma questo non ha impedito loro di creare capolavori, nella tipologia dei vini secchi. È da notare che in Mosel/Saar/Ruwer alcuni produttori hanno introdotto, anche per i vini non trocken, una indicazione di Erste Lage (Premier Cru), indicata come 1L, ma questa non deve essere considerata una differenziazione qualitativa rispetto ai produttori che non indicano ciò (ad esempio JJ Prum non indica come Erste Lage i suoi vini, pur provenendo anch’essi da alcuni fra i più grandi vigneti tedeschi). E tutto ciò è in evoluzione.
Infatti dal 2013 è stata adottata dal VDP una nuova classificazione per i vini trocken. la nuova classificazione, su modello Borgognone, è basata sulla qualità dei vigneti, piuttosto che sul grado Oechsle. Si avranno quindi i gutswein - vini senza indicazione geografica; gli ortswein – village; gli Erste Lage - Premier Cru; e i Grosse Lage - Grand Cru).
Siccome da un vigneto di gran qualità si possono ottenere anche vini di Prädikat superiore, con buona approssimazione da un vigneto classificato come Erste Lage si otterrà un vino Erste Lage (equivalente ad un Kabinett o uno Spätlese trocken) e da un vigneto classificato come Grosse Lage (dalle sue parcelle migliori) si otterrà un Grosses Gewächs.
Ovviamente questo apre l’interrogativo su come decidere la classificazione dei vigneti (che tuttavia per maggior parte dei casi è un dato consolidato da secoli). Tenendo conto che questo fa anche sparire dall’etichetta l’indicazione del Prädikat (Kabinett, Spätlese, Auslese), a favore dell’indicazione Erste Lage e Grosses Gewächs noi per semplicità lo riportiamo (fra parentesi). Questo riguarda solo i secchi (trocken), perché’ per gli altri vini rimane la classificazione tradizionale basata sui Prädikat.

L’AP NUMBER (AP Nr.)

Se i QbA e QmP superano una serie di controlli riceve un Amtliche Prüfungsnummer (numero di test ufficiale), detto AP number, che contraddistingue le partite di imbottigliamento di questi vini (e come si vedrà è un numero importantissimo), e viene riportato in etichetta, normalmente in piccolino sotto o a lato, o alcune volte solo nella controetichetta. Ecco come si legge l’AP number.
Ammettiamo di trovare il seguente AP number (2 576 566 09 11): Il vino, è Erdener Pralat Auslese Weins-Prüm 2010.
2 indica la stazione di assaggio dove è stato inviato (2 per Bernkastel, 3 per Trier, 1 per Koblenz)
576 indica il paese dove sta l’azienda, in questo caso Wehlen (anche se il vigneto di provenienza della bottiglia è in un altro paese)
566 indica il produttore , in questo caso Weins-Prüm.
09 indica lo specifico imbottigliamento, con numerazione progressiva relativamente alla presentazione alla stazione d’assaggio regionale. Questo è il numero più importante per il consumatore (e a volte viene riportato in grassetto). Infatti per ogni Prädikat da un singolo vigneto possono essere ottenute diverse qualità (a seconde delle parcelle) che il produttore può decidere di imbottigliare separatamente. Tutte le volte che una stessa qualità ha più di un numero di partita, questo viene tipicamente indicato nei listini e riportato anche nei resoconti di degustazione. Perciò ad esempio si potrà avere un Domprobst Spätlese AP 10, e un Domprobst Spätlese AP 5 con caratteristiche diverse (e con prezzi conseguentemente diversi). La cosa è estremamente rilevante e importante per riconoscere le partite battute alle aste che si tengono a settembre nella regione (a Bernkastel e a Trier), dove il top della produzione tedesca raggiunge qualità, e prezzi, notevolissimi. Per quanto riguarda le indicazioni nel GDA, al di là del caso degli Spätlese e Auslese dei Merkelbach, Willi Schaefer, dove in effetti il listino presenta la possibilità di scelta fra due o più partite, negli altri casi abbiamo indicato il numero di AP più per ulteriore informazione che per indicare una scelta, giacche’ sul mercato è presente una sola partita (che però, in alcuni casi, potrebbe essere affiancata da una piccola partita d’asta). Da notare che “in aiuto” al consumatore, la maggior parte dei produttori, per le partite speciali di Auslese, aggiungono in etichetta indicazioni quali il numero di stelle, o mettono una capsula dorata più o meno lunga (a seconda della qualità), e in tal caso nell’etichetta appare la scritta Goldkapsel, o Lange Goldkapsel.
11 denota l’anno di presentazione del campione alla stazione di assaggio (in tal caso il 2011). In genere un anno dopo la vendemmia, il che corrisponde all’anno di uscita sul mercato.

IL VINO TEDESCO A TAVOLA

Abbiamo riportato qui di seguito alcuni suggerimenti, basati sull'esperienza, a mostrare l’estrema versatilità di abbinamento di questi vini. Detto ciò, il gusto è una cosa davvero personale, e vi invitiamo a condividere le vostre esperienze a riguardo.
I SECCHI (trocken)
Per i secchi si può senz’altro riferirsi ai normali abbinamenti dei bianchi, tenendo però conto dei profumi e soprattutto della notevole personalità e struttura, sapidità, resa verticale e succosa dall’acidità, e da gradi alcolici non elevati.
Funzionano gli abbinamenti con formaggi a pasta dura freschi o semi stagionati, e con taglieri di prosciutti. Ma anche con sughi in bianco: un pesto alla genovese trova un abbinamento d’elezione con i vini secchi tedeschi. Maggiore è la
personalità del piatto, e maggiore è il Prädikat che si abbina. Con sughi con le acciughe (ad esempio bigoli in salsa o spaghetti alla pantesca) ci sta bene anche un Grosses Gewächs, (ma anche con Kabinett e Spatlese bilanciati, minerali e non troppo dolci). I secchi si comportano molto bene con zuppe cremose. Certamente i Kabinett sono vini di facile abbinamento, ma anche gli Spätlese. Un altro abbinamento classico è con gli asparagi bianchi, in tutte le ....salse (alla parmigiana, con uova, con salsa olandese, con prosciutto). Ma anche funghi cantarelli e il pesce di fiume si abbinano bene con i secchi. I secchi peraltro “ravvivano” piatti di carne bianca, e pollame, ma anche stanno bene con una cotoletta alla milanese. Come pure con fritti vari, anche di verdura, e piatti tipici della cucina romana. Salumi speziati, e insaccati “scuri”, esempio sanguinaccio, pure si sposano bene con trocken particolarmente ricchi, un esempio classico è con il "Pfälzer Saumagen" (una salsiccia speziata di insaccati assime a patate tipica del Pfalz), amatissima da Helmut Kohl, che portava i suoi ospiti di riguardo ad assaggiarla nel famoso ristorante della regione Deidesheimer Hof.
FEINHERB / HALBTROCKEN (demi –sec)
Sono vini con uno zucchero residuo medio da 8 a 20-30 g/l. I feinherb sono altri vini estremamente versatili, soprattutto se, come quello di Donnhoff, hanno un invidiabile equilibrio. L’annata poi può evidenziare più la caratteristica secca (ad esempio quest’anno 2017) o la componente dolce e di conseguenza il tipo di abbinamento.
I VINI CON RESIDUO ZUCCHERINO (SÜSS)
La presenza di zuccheri residui non deve spaventare, perché l’elevata acidità e sapidità li rende estremamente godibili e bilanciati. Questi vini peraltro stimolano la fantasia a trovare abbinamenti anche non banali.
Un ottimo abbinamento sono Kabinett, soprattutto in annate con buona acidità, con crostacei crudi. Formaggi invecchiati e di elevata personalità, ad esempio Parmigiano Reggiano, e formaggi erborinati stanno davvero bene con Spätlese e Auslese (erborinati solo con Auslesi ricchi e botritizzati). E certamente è noto che la cucina orientale, in agro dolce, e la cucina speziata, come quella Indiana, si prestano molto bene ai vini tedeschi con residuo zuccherino, anche per l’acidità e sapidità pulente. E questo vale anche con carni con salse molto ricche e speziate Ma anche pasta
con salsa al pomodoro piccante, ad esempio le penne all’arrabbiata, trovano azzeccati abbinamenti con Auslese, per le stesse ragioni. I Kabinett e gli Spätlese sono ottimi compagni di tortelli di zucca, di una vellutata di zucca, o di carota, ravvivate con una puntina di zenzero, e grattatina di noce moscata. E gli Auslese stanno bene con il foie gras, anche in questo caso soppattutto quelli ricchi e botrytizzati. Auslese di buona spina acida, o anche invecchiati si abbinano benissimo con pesce affumicato.
Ma poi si possono davvero inventare piatti particolari, a riguardo riporto uno splendido abbinamento con un Kabinett: tagliolini risottati con menta, arancia rossa sbriciolata, acciughette (copyright di un nostro amico.......).
Non sono vini da dessert molto dolci o cremosi, visto che la loro componente dolce è equilibrata dall'acidità e sapidità, e la dolcezza del dessert finirebbe con coprire il vino. Perciò andranno invece benissimo con crostate alla frutta non molto dolci, e, magari con una bavarese al limone. Fantastico è l’utilizzo per preparare un caldo zabaione al Riesling!!!!
I vini tedeschi invecchiati, avendo le sensazioni dolce-acide smussate, e acquistando in profondità, offrono ampie possibilità di abbinamento. Stanno bene anche con piatti di carne scura, e grandi arrosti. Un ottimo abbinamento è con carne di cinghiale.
Ma riteniamo che vini come gli Auslesi superiori, i Beerenauslese, i Trockenbeerenauslese, gli Eiswen, si esaltino nel degustarli, a fine cena, fuori pasto, visto il turbinio di sensazioni che portano alla meditazione.



Francesco Agostini (3334058588) Marco Roccarino (3288582023)
Winelovers S.a.S.
Onewinelover@gmail.com





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