giovedì 3 luglio 2025

TRAME in ROSA - 02/07/2025


La degustazione, Trame in Rosa, organizzata il 2 luglio dalla Confraternita del Grappolo riunisce una bellissima realtà, tutta al femminile, nella produzione dei Cerasuoli.


Sono presenti tutte o quasi le produttrici della Valle del Tirino e della Valle Peligna della provincia aquilana. Un territorio che va dai 300 ai 600 slm, dove il sole picchia di giorno ma le basse temperature notturne donano al vino delle piacevoli sfumature. Nel Cerasuolo queste caratteristiche sono ampliate con una festa di colori, sapori e profumi.

Quasi tutte le produttrici hanno sottolineato la scarsa considerazione del prodotto da parte delle persone, viene quasi snobbato nell'assaggio in cantina ma a seguito della "tassa del Cerasuolo", ovvero il primo assaggio "forzato" per farlo conoscere, si scopre che le stesse persone se ne innamorano e ne riportano a casa la bottiglia.
Questo vino, in effetti, non è molto conosciuto e apprezzato ma per fortuna serate come queste ci aprono gli occhi, il cuore e la mente a nuovi orizzonti. Perché se vogliamo parlare di futuro in Abruzzo, allora dobbiamo parlare di Cerasuolo. Sì, perché il vino in rosa mette d'accordo tutti ma proprio tutti, dai più esigenti ai meno esigenti, dai più giovani ai più vecchi. Inoltre il Cerasuolo è un "vino gastronomico" e si abbina a molte pietanze, con la particolarità che ciascun Cerasuolo può avere il proprio stile, il proprio carattere, le proprie preferenze e il proprio piatto.
Sembrerebbe figlio di un Dio minore, ma il Cerasuolo prende la sua forza alcolemica dal rosso e la sua eleganza dalla vinificazione in bianco che gli garantisce sentori diversi e una buona bevibilità.
Il Cerasuolo d'Abruzzo è un vino rosato prodotto dal vitigno Montepulciano d'Abruzzo. La sua storia è legata indissolubilmente a quella del Montepulciano, con cui è stato associato per molti anni prima di ottenere il riconoscimento come denominazione a sé stante nel 2010. 
In molte parti d'Abruzzo e in particolare nell'aquilano il Cerasuolo era considerato il "vino rosso" da tavola.
Il suo nome deriva dal dialetto abruzzese "cirasce" che significa "ciliegia", in riferimento al colore del vino. 
È un vino rosato fresco e profumato, con sentori di frutta rossa e una buona acidità. 



Una cosa è certa, tutti i commensali sono rimasti d'accordo nel decretare l'indiscussa bontà dei vini assaggiati.
La scaletta è corposa, otto vini, sette cantine.
Si comincia da gradazioni standard di 12 gradi per arrivare a 15. Già, siamo arrivati ai 15 gradi con freschezza e acidità. 

Apre la serata il rosato "I sogni d'anarchia" del 2023 dell'az. Agricola di Cato di Vittorito, di 12%, vinificato in bianco, alta acidità, colore rosa scarico, quasi buccia di cipolla, al naso meno intenso, ma forte e di struttura.

Si prosegue con i Cerasuolo Doc con il Casale di Cecilia Torelli di Capestrano, una produttrice che, seguendo la propria passione, nel 2019 inizia la sua prima vendemmia. Ha le idee chiare e le trasmette in bottiglia. Il vino del 2024, con una gradazione alcolica di 13%, presenta un colore rosa tenue, con sentori di ciliegia e fragolino, profumi che ricordano la frutta polposa, persistente in bocca.


A seguire, l' az. Agricola Coletti di Ofena ci introduce un 2024 di 13,5%. La vigna è la sua fortuna ci racconta ma è anche la nostra nell'assaggio. Il grosso è prodotto dalla natura, le mani dell'uomo devono raccoglierne i frutti. La cantina fa dalle tre alle cinque vendemmie frazionate per assemblare le diverse maturazioni. Il procedimento dona al vino una nuova prospettiva, con diverse sfumature che si gustano al bicchiere. Colore rosa acceso, acidità in bocca che dona freschezza e un retrogusto che si apre ai frutti rossi e alla marasca. 

Quarto assaggio, un vino del 2022 della cantina Ludovico di 13,5%, nel territorio di Vittorio a 370 slm, in contrada Suffonte. Il Cerasuolo si vinifica in bianco, al naso partono dei sentori lievemente terziari, nel bicchiere si percepisce l'evoluzione del vino che mantiene sapidità e freschezza anche negli anni.

Poi, metti un rosato in una notte di luna piena e ti ritrovi nel bicchiere un 2021, un vino con un'evoluzione complessa in equilibrio tra parti morbide e spalla acida. La produttrice Maria Paola Di Cato, che ha aperto la degustazione e che presenta un'altra variante di Cerasuolo, ci racconta che la vinificazione avviene nella prima decade di ottobre, ma attenzione a non parlare di raccolta tardiva, date le caratteristiche del territorio, si può tranquillamente parlare di maturazione completa. Vero è che i cambiamenti climatici ci faranno ricredere di molte certezze...

Sesto assaggio è dell'az. Agricola Margiotta di Pratola Peligna. La produttrice introduce la scaletta dei Cerasuolo d'Abruzzo Dop superiore. Nel bicchiere un 14% del cru Cretara, il nome evidenzia il terreno argilloso su cui poggiano le vigne. L'annata è del 2024 e presenta colori accesi e intensi di un rosso ciliegia matura con profumi che ricordano l'estate e che lasciano una bocca vellutata e un finale ammandorlato.

A seguire l'Antica casa vitivinicola Pietrantonj di Vittorito con il suo Cerano del 2024, mantiene la gradazione della scaletta degustativa a 14%. Colori accesi e sfumature leggere, ricorda in bocca la ciliegia matura e succosa, con sentori leggermente speziati.

Anche se non vorremmo che finisse mai, l'ultimo assaggio è un 15% dell'az. Agricola Praesidium di Prezza, tra 400 e 600 slm.
Colori accesi, retrogusto di amarena, buona acidità e con un finale leggermente amarognolo.

Gran bella degustazione e gran bella serata! Un plauso a tutti, ad iniziare dalle donne del vino, in rosa, accomunate dalla passione, dal legame con il territorio e dalla loro professionalità.

Filomena Papola
Consorella CdG
















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