domenica 3 maggio 2020

Alla scoperta dei Vini Fermani (Prima Parte)

Il Premio San Martino d’Oro e l’impegno per legare territorio e vino.


Dunque, dove eravamo rimasti?
Grazie ad un weekend trascorso a Fermo dietro invito della Libera Associazione Culturale Armonica – Mente ad un press tour denominato ‘Da San Martino A San Biagio’ ho scoperto una porzione delle Marche a me pochissimo nota. Un fitto programma di tre giorni, dal 7 al 9 Febbraio 2020, è stato sufficiente per abbozzare un quadro del territorio della Marca Fermana - che fu il nucleo originario da cui nacque la Regione Marche - al cui interno si collocano cantine e vignaioli, cibo delizioso, personaggi dall'umanità e conoscenza notevole e un paesaggio di commovente bellezza.

 FERMO-VEDUTA-COLLINE-VERSO-VALLE-SAN-BIAGIO

Presa dall'entusiasmo, al ritorno incontrai il comitato degustazione della Confraternita del Grappolo per trovare una data in calendario ed organizzare appena possibile un evento di degustazione ed approfondimento dei vini conosciuti in occasione del press tour e del Premio della Critica San Biagio. Un lavoro che ci avrebbe portato ad operare una selezione rappresentativa delle 32 etichette che avevano partecipato all'ultima edizione del Premio San Martino d’Oro da portare in Abruzzo in una degustazione aperta al pubblico. Il resto è storia nota. In meno di una decina di giorni da allora, la pressione dell’epidemia da Coronavirus ha progressivamente guadagnato spazio e tempo fino a mettere definitivamente in discussione ogni iniziativa in tal senso.
Ora, a pochi giorni dall'avvio della fase 2, riprendo le fila con il racconto del press tour fermano, organizzato dalla Libera Associazione Culturale Armonica-Mente, in collaborazione con l’Assessorato al Commercio del Comune di Fermo e AIS Associazione Italiana Sommelier Marche-Delegazione di Fermo, e dei vini in concorso per il San Martino d’Oro e il Premio della Critica San Biagio. Sperando, quanto prima, nel ritorno alla normalità.
Al Concorso hanno partecipato diciotto cantine per un totale di trentadue vini.
Il premio San Martino d’Oro all'eccellenza enologica fermana è stato assegnato alla cantina la Pila di Montegiorgio, con il Rosso Furnace 2013 Marche Igt. 
Il Primo Premio della critica intitolato a San Biagio è andato all'azienda Vittorini di Nico Speranza per il suo Crocifisso Edizione 2017 Marche Bianco IGP.

 BATTERIA DEI VINI PARTECIPANTI AL PREMIO DELLA CRITICA

Sei le menzioni d’onore per i seguenti vini:
  • Tore 2018 Falerio Pecorino DOC cantina Conti Maria di Fermo
  • Saggiolo 2018 Offida Pecorino DOCG cantina Vigneti Santa Liberta di Fermo
  • Solchi 2012 Marche Rosso IGP cantina Vini Firmanum di Montottone
  • Vinum 62 del 2016 Marche Bianco IGP cantina Rio Maggio di Montegranaro
  • Rosso del Poeta 2016 Rosso Piceno DOC cantina Di Ruscio di Campofilone
  • Fenèsia 2018 Offida Pecorino DOCG cantina Terra Fageto di Pedaso

Tralascio, al momento, la descrizione del meraviglioso scenario che ha ospitato la premiazione, il Palazzo dei Priori di Fermo con la sua bellissima Sala dei Ritratti

Fermo, che ho fugacemente conosciuto attraverso il racconto appassionato del giornalista Adolfo Leoni, è una città accogliente ed ospitale, ricca di storia e monumenti antichi e luogo del buon vivere. La chiamano Italia minore solo perché si tratta di posti meno frequentati, ma lo stupore è sempre grande.

PREMIAZIONE

La consegna degli attestati è avvenuta il 9 Febbraio 2020 alla presenza della Presidente della Libera Associazione Culturale Armonica-Mente Nunzia Luciani, del sindaco di Fermo Paolo Calcinaro, del presidente AIS Associazione Italiana Sommelier Marche Stefano Isidori e del presidente della giuria del Premio Davide Bonassi.
La scoperta dei vini fermani mi ha riservato insospettabili sorprese.
Il panorama enologico della provincia di Fermo, anche grazie alle iniziative promozionali come il Premio San Martino, si avvia ad una fase di maggiore dinamicità e l’idea di un concorso enologico che moltiplichi le occasioni di visibilità oltre i confini locali sarà di sicuro beneficio per tutti gli operatori locali, sicuramente anche per quanti non hanno partecipato alla selezione.
La qualità media dei vini è in crescita e si percepisce lo sforzo alla ricerca di una identità più definita, anche se la strada è appena iniziata e non tutti i produttori sono consapevoli o interessati a questo percorso. Un vero peccato, perché la marca Fermana ha le caratteristiche giuste per richiamare un turismo qualificato nel contesto di un'elevata qualità della vita ma anche alla scoperta di esperienze di gusto di spessore.
Del resto, l’abbandono delle campagne nei decenni passati a favore della manifattura calzaturiera ha coinvolto moltissime famiglie di contadini. In concomitanza con la crisi più recente del settore, anche a Fermo la vocazione vinicola sta lentamente rifiorendo e oggi sono presenti una trentina di cantine, contro le poche esistenti fino ad una quindicina di anni fa.
Non c’è una denominazione che qualifichi nello specifico il vino del solo territorio fermano. Si producono Offida Docg e le Doc Falerio, Terre di Offida e Rosso Piceno, denominazioni che per lo più coinvolgono zone più ampie nelle Marche e, nel caso del Falerio, apparentemente non di effettivo richiamo identitario, trattandosi di un uvaggio. E’ un dettaglio importante, però, che alcuni tra i vini più interessanti incontrati nel tour siano dei blend.
Circa 81 gli ettari riferiti alle Doc nella provincia di Fermo, di cui 38 a Rosso Piceno, 7 Offida Docg, 35 Falerio e pochi in Offida Doc. Il resto del vino viene prodotto come Marche IGT.
In assenza di un’identità più definita, si può sicuramente parlare di un fermento di qualche interesse. Ne parlerò più in dettaglio nella seconda parte.
Il Press Tour mi ha dato anche l’opportunità di conoscere le attività del Laboratorio Piceno della Dieta Mediterranea, associazione presieduta da Lando Siquilini con vice presidente Paolo Foglini che si propone di divulgare le virtù del regime alimentare divenuto patrimonio culturale immateriale Unesco e scoperto dall'americano Ancel Keys, che condusse uno studio a livello internazionale considerando la popolazione di Montegiorgio, nel fermano, tra gli standard di riferimento.

PIATTO DI STOCCAFISSO E LA RICETTA

Pur essendo un prodotto del Nord Europa, anche lo stoccafisso ha trovato la sua valorizzazione nella Dieta Mediterranea. A testimoniarlo, l’Associazione dello Stoccafisso alla Fermana presieduta da Saturnino Di Ruscio, che ha presentato nel corso della cena dell’8 Febbraio presso l’Hotel Astoria una serie di ricette locali preparate dallo chef Guido Gennaro in abbinamento ai vini già conosciuti durante il tour.

Luana di Lorito
(Addetto Stampa CdG)

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