Chablis, Mon Amour
Verticale
storica dello Chablis 1er Cru Domaine Hamelin alla XVII edizione di
Open Wine Partesa.
Abbiamo
partecipato all'OpenWine XVII edizione organizzato da
Partesa ospitato nell'incantevole Relais La Chiave Bianca
di Miglianico (Ch), che gran bel Lunedì il 21 Ottobre!
Metà
mattinata, il sole risplende e illumina giardino e sale. Tutto pronto
per l’attesa verticale storica di Chablis 1er Cru Domaine Hamelin.
Una
Masterclass che si è distinta per alcune peculiarità:
a
cominciare dal materiale prodotto appositamente per l’occasione, un
catalogo esaustivo con una panoramica interessante su azienda,
vigneti e utilissime schede delle singole annate in
degustazione;
le
bottiglie delle annate degustate, eccetto la più vecchia, sono tutte
magnum, dettaglio che ha reso l’attesa ancor più
entusiasmante;
l’organizzazione
ha curato ogni dettaglio, dalla presenza del giovane produttore
Charles Hamelin, all'interprete, alla preziosa guida in
degustazione di Enzo Scivetti, al servizio in sala, nulla è
mancato affinché i presenti potessero cogliere ogni sfumatura della
batteria presentata.
Domaine
Hamelin si trova nel villaggio di Lignorelle, a 10
chilometri da Chablis, nella parte nord della regione della Borgogna.
L’azienda esiste dal 1840, oggi è condotta dal giovane Charles e
suo padre Thierry che ne rappresentano la settima generazione. Gli
ettari vitati sono 37 che in produzione esprimono Petit Chablis,
Chablis, Chablis 1er Cruy Beauroy e Chablis 1er Cru Vau-Ligneau.
Ed
eccoci, quindi, ai vini. Gradazione alcolica per tutti 12,5%, sette
le annate in batteria e un regalo. Un gran bel regalo: uno
Chablis dell’annata storica 1978!
Chablis
1er Cru Beauroy 2014
Il
2014 è un bianco brillante, frutto di un’estate fredda e umida e
di un Settembre che, in Borgogna, fa sempre il suo buon lavoro col
sole e col vento che asciuga. Al naso una gamma di profumi di agrumi,
fiori, erbe officinali e salmastro. In bocca un bel volume, struttura
e freschezza. Notevole la persistenza e finale con una delicata
chiusura aromatica.
Chablis
1er Cru Beauroy 2013
Figlio
di un’annata molto complessa dal punto di vista meteorologico,
nonostante la resa e i volumi prodotti siano calati un bel po’, il
risultato in bottiglia resta incredibile. Come ha sottolineato Enzo
Scivetti, le piante reagiscono e la qualità resta. Dal colore al
naso, il vino vira leggermente su lievissimi toni verdi e sentori di
agrumi e mele, con leggera nota salmastra. In bocca risulta un po’
meno minerale e acido e più viscoso dell’annata 2014.
Chablis
1er Cru Beauroy 2012
Una
primavera altalenante, che in Borgogna si traduce anche in gelo e
neve, ha avuto un notevole impatto in vigna durante la fioritura. In
quei posti deve essere il solito Settembre a mettere la zampata
giusta sull'estate, perché questa annata si è presentata molto
bene nel bicchiere. Luminoso, sentori di vaniglia e pasticceria,
agrumi e frutti tropicali al naso. In bocca un bel corpo, sapido e
con buona acidità e freschezza diffusa, chiusura verso sensazioni di
miele.
E’
in questi casi che il territorio viene in soccorso alle annate
complicate. Ed è per questo che in Borgogna si parla di Climat,
un’espressione che indica l’insieme delle caratteristiche
storicizzate di e in un determinato appezzamento di terra e che
includono il clima, il terreno, l’esposizione e il lavoro
dell’uomo.
Chablis
1er Cru Beauroy 2011
Frutto
di una raccolta anticipata al 6 Settembre, l’annata 2011 sembra sia
attualmente la più evoluta ed apprezzata, anche per via di una
selezione attentissima dei grappoli effettuata in vendemmia a causa
delle bizzarrie climatiche. Una generosità recente, perché in
precedenza pare si facesse ricordare per una quasi irrispettosa
chiusura. Naso pulito colmo di agrumi maturi cui si aggiungono al
gusto salinità abbondante carica salmastra e frutti verdi, pepe
verde e… cocco.
Chablis
1er Cru Beauroy 2010
Un
vino equilibrato, maturo ed espressivo. Si capisce come il Climat
sia determinante nello standard qualitativo dello Chablis, perché il
2010 è l’espressione di una tipicità ben precisa: marna, tufo
marino, delicato sentore di miele e acidità vivida e allo stesso
tempo morbidezza, gusto pulito e una varietà di sensazioni a
spaziare, sorso dopo sorso. Ecco come sa evolvere uno Chablis.
Chablis
1er Cru Beauroy 2009
La
generosità delle stagioni ha consegnato un’ottima produzione nel
2009. E’ molto semplice, quindi, questa annata non solo non passa
inosservata negli annali di Borgogna, ma sicuramente è stata tra
le preferite in degustazione. Colore più intenso, di un dorato
lieve e delicato. Profumi altrettanto delicati e freschi di mela ed
erbe di campo. Evoluto al gusto, secondo Scivetti ha ancora strada da
percorrere, a noi è piaciuto già un filo d’erba in più, col suo
sapore pieno e la bella salinità sorretti da un’ottima struttura.
Chablis
1er Cru Beauroy 2008
Il
2008 è stata un’annata complicata. Charles la ricorda in modo
particolare perché è stata anche la prima vendemmia condotta
sotto la sua diretta supervisione (“la prima annata con le
chiavi della cantina”). Vendemmia il 29 Settembre, tutto poteva
andare storto. Il risultato è un vino meno emozionante degli altri,
più timido anche se abbastanza giovanile, di grande acidità e
persistenza.
Chablis
Hamelin 1978
Unica bottiglia da 0.75 in degustazione, splendida annata vinificata
dal papà di Charles e dal nonno. Un vino fresco di 41 anni che non
ha toccato legno, nonostante una lieve ossidazione ne simuli
vagamente il ricordo. Note di pepe e di tabacco. La buona acidità e
il carattere salino lo rendono di gradevolissima beva. Non mancano
freschezza e lunghezza aromatica. Cosa chiedere di più.
Chablis,
mon amour!
Luana
di Lorito
(Addetta
Stampa CdG)