Il
Premio San Martino d’Oro e l’impegno per legare territorio e
vino.
Dunque, dove
eravamo rimasti?
Grazie ad un
weekend trascorso a Fermo dietro invito della Libera
Associazione Culturale Armonica – Mente ad un press tour
denominato ‘Da San Martino A San Biagio’ ho scoperto una
porzione delle Marche a me pochissimo nota. Un fitto programma di tre
giorni, dal 7 al 9 Febbraio 2020, è stato sufficiente per
abbozzare un quadro del territorio della Marca Fermana - che fu il
nucleo originario da cui nacque la Regione Marche - al cui interno si
collocano cantine e vignaioli, cibo delizioso, personaggi
dall'umanità e conoscenza notevole e un paesaggio di commovente
bellezza.
FERMO-VEDUTA-COLLINE-VERSO-VALLE-SAN-BIAGIO
Presa
dall'entusiasmo, al ritorno incontrai il comitato degustazione
della Confraternita del Grappolo per trovare una data in
calendario ed organizzare appena possibile un evento di degustazione
ed approfondimento dei vini conosciuti in occasione del press tour
e del Premio della Critica San Biagio. Un lavoro che ci
avrebbe portato ad operare una selezione rappresentativa delle 32
etichette che avevano partecipato all'ultima edizione del Premio
San Martino d’Oro da portare in Abruzzo in una degustazione
aperta al pubblico. Il resto è storia nota. In meno di una decina di
giorni da allora, la pressione dell’epidemia da Coronavirus ha
progressivamente guadagnato spazio e tempo fino a mettere
definitivamente in discussione ogni iniziativa in tal senso.
Ora, a pochi
giorni dall'avvio della fase 2, riprendo le fila con il racconto
del press tour fermano, organizzato dalla Libera Associazione
Culturale Armonica-Mente, in collaborazione con l’Assessorato al
Commercio del Comune di Fermo e AIS Associazione Italiana Sommelier
Marche-Delegazione di Fermo, e dei vini in concorso per il San
Martino d’Oro e il Premio della Critica San Biagio. Sperando,
quanto prima, nel ritorno alla normalità.
Al Concorso hanno
partecipato diciotto cantine per un totale di trentadue vini.
Il premio San
Martino d’Oro all'eccellenza enologica fermana è stato
assegnato alla cantina la Pila di Montegiorgio, con il Rosso
Furnace 2013 Marche Igt.
Il Primo Premio della critica intitolato
a San Biagio è andato all'azienda Vittorini
di Nico Speranza per il suo
Crocifisso Edizione 2017 Marche
Bianco IGP.
BATTERIA DEI VINI PARTECIPANTI AL PREMIO DELLA CRITICA
Sei le menzioni
d’onore per i seguenti vini:
Tore 2018 Falerio Pecorino DOC
cantina Conti Maria di Fermo
Saggiolo 2018 Offida Pecorino DOCG
cantina Vigneti Santa Liberta di Fermo
Solchi 2012 Marche Rosso IGP cantina
Vini Firmanum di Montottone
Vinum 62 del 2016 Marche Bianco IGP
cantina Rio Maggio di Montegranaro
Rosso del Poeta 2016 Rosso Piceno DOC
cantina Di Ruscio di Campofilone
Fenèsia 2018 Offida Pecorino DOCG
cantina Terra Fageto di Pedaso
Tralascio, al
momento, la descrizione del meraviglioso scenario che ha ospitato la
premiazione, il Palazzo dei Priori di Fermo con la sua
bellissima Sala dei Ritratti.
Fermo, che ho fugacemente
conosciuto attraverso il racconto appassionato del giornalista Adolfo
Leoni, è una città accogliente ed ospitale, ricca di storia e
monumenti antichi e luogo del buon vivere. La chiamano Italia minore
solo perché si tratta di posti meno frequentati, ma lo stupore è
sempre grande.
PREMIAZIONE
La consegna degli
attestati è avvenuta il 9 Febbraio 2020 alla presenza della
Presidente della Libera Associazione
Culturale Armonica-Mente Nunzia
Luciani, del sindaco di
Fermo Paolo Calcinaro,
del presidente AIS Associazione Italiana Sommelier Marche Stefano
Isidori e del presidente della
giuria del Premio Davide
Bonassi.
La scoperta dei
vini fermani mi ha riservato insospettabili sorprese.
Il panorama
enologico della provincia di Fermo, anche grazie alle iniziative
promozionali come il Premio San Martino, si avvia ad una fase di
maggiore dinamicità e l’idea di un concorso enologico che
moltiplichi le occasioni di visibilità oltre i confini locali
sarà di sicuro beneficio per tutti gli operatori locali, sicuramente
anche per quanti non hanno partecipato alla selezione.
La qualità media
dei vini è in crescita e si percepisce lo sforzo alla ricerca di
una identità più definita, anche se la strada è appena
iniziata e non tutti i produttori sono consapevoli o interessati a
questo percorso. Un vero peccato, perché la marca Fermana ha le
caratteristiche giuste per richiamare un turismo qualificato nel
contesto di un'elevata qualità della vita ma anche alla scoperta di
esperienze di gusto di spessore.
Del resto,
l’abbandono delle campagne nei decenni passati a favore della
manifattura calzaturiera ha coinvolto moltissime famiglie di
contadini. In concomitanza con la crisi più recente del settore,
anche a Fermo la vocazione vinicola sta lentamente rifiorendo e oggi
sono presenti una trentina di cantine, contro le poche esistenti fino
ad una quindicina di anni fa.
Non c’è una
denominazione che qualifichi nello specifico il vino del solo
territorio fermano. Si producono Offida Docg e le Doc Falerio,
Terre di Offida e Rosso Piceno, denominazioni che
per lo più coinvolgono zone più ampie nelle Marche e, nel caso del
Falerio, apparentemente non di effettivo richiamo identitario,
trattandosi di un uvaggio. E’ un dettaglio importante, però, che
alcuni tra i vini più interessanti incontrati nel tour siano dei
blend.
Circa 81 gli
ettari riferiti alle Doc nella provincia di Fermo, di cui 38 a Rosso
Piceno, 7 Offida Docg, 35 Falerio e pochi in Offida Doc. Il resto del
vino viene prodotto come Marche IGT.
In assenza di
un’identità più definita, si può sicuramente parlare di un
fermento di qualche interesse. Ne parlerò più in dettaglio nella
seconda parte.
Il Press Tour mi
ha dato anche l’opportunità di conoscere le attività del
Laboratorio Piceno della Dieta Mediterranea, associazione
presieduta da Lando Siquilini con vice presidente Paolo Foglini che
si propone di divulgare le virtù del regime alimentare divenuto
patrimonio culturale immateriale Unesco e scoperto
dall'americano Ancel Keys, che condusse uno studio a livello
internazionale considerando la popolazione di Montegiorgio, nel
fermano, tra gli standard di riferimento.
PIATTO DI STOCCAFISSO E LA RICETTA
Pur essendo un
prodotto del Nord Europa, anche lo stoccafisso ha trovato la sua
valorizzazione nella Dieta Mediterranea. A testimoniarlo,
l’Associazione dello Stoccafisso alla Fermana presieduta da
Saturnino Di Ruscio, che ha presentato nel corso della cena
dell’8 Febbraio presso l’Hotel Astoria una serie di ricette
locali preparate dallo chef Guido Gennaro in abbinamento ai vini già
conosciuti durante il tour.
Luana di Lorito
(Addetto Stampa CdG)