EVENTI
ENOGASTRONOMICI ABRUZZESI
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DATA | 
ORA | 
LUOGO | 
EVENTO | 
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03/12/2010 |  | 
Romantik Sporting Hotel Villa Maria - C.da Pretaro-Francavilla al Mare
  (CH) | 
GRAN GALÀ DEL VINO
  ABRUZZESE - VIII Edizione 
L’Evento si ripete!! Una giornata AIS dedicata ai vini abruzzesi di
  prestigio che si sono distinti ed hanno ottenuto riconoscimenti dalla critica
  più qualificata del settore e permettere ai soci di degustare in
  contemporanea il meglio della produzione e dare la possibilità ad operatori,
  amatori ed appassionati di degustare e scambiare opinioni sui prodotti più
  qualificati del territorio. 
Programma: 
Ore 16,30 Convegno “Bere Consapevole: Bere con Cultura” 
ore 18,15 Presentazione della Guida Duemilavini edizione 2011 
ore 18,30 Apertura sala degustazione. | 
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03/12/2010 | 
20.30 | 
RIST. IL MELOGRANO –
  HOTEL MIRAMARE – CITTA’ S. ANGELO (PE) | 
CENA DEGLI AUGURI DELLA CdG (solo su invito). | 
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04/12/2010 | 
16-20 | 
Cantina FARAONE - via nazionale per Teramo, 290 - GIULIANOVA (TE) | 
Ogni primo sabato del mese "Sabato
  On Wine"; è una manifestazione del Movimento Turismo del Vino a cui
  partecipano cantine aderenti al movimento in tutta Italia. E' l'occasione per
  incontrare gli amanti del vino almeno una volta al mese. Questo di Ottobre è
  quello della vendemmia con in più i profumi dei mosti in fermentazione. Si
  assaggeranno i nostri vini accompagnati dalle stuzzicherie di Paola. | 
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04/12/2010 | 
19.30 | 
CASTELLO DI
  SEMIVICOLI – CASACANDITELLA (CH) | |
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10/12/2010 | 
17.30 | 
Ex Aurum auditorium
  Tosti - Pescara | |
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10/12/2010 | 
20.30 | 
TAVERNA 58 – PESCARA | |
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12/12/2010 | 
20.00 | 
Romantik Sporting Hotel Villa Maria -C.da Pretaro-Francavilla al Mare
  (CH) | 
“CENA DEGLI AUGURI
  E BENEFICIENZA” 
Diamo una mano alle nuove vite. Cena di Beneficenza per raccolta fondi
  destinati all’acquisto di “Apparecchiature Tecniche” da donare ad un reparto
  di Pediatria degli Ospedali d’Abruzzo. La tradizione Natalizia espressa dai
  soci ristoratori della Sezione AIS Abruzzo, divertimento a sorpresa per
  tutti, con tombolata finale. Quota di partecipazione € 65,00. | 
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28/12/2010 | 
19.30 | 
Bar Conca d’Oro - Via Garibaldi 121 - Avezzano (AQ) | 
BRINDISI DI FINE
  ANNO con la delegazione AIS Marsica. Salutiamo il 2010 e brindiamo insieme
  al Nuovo Anno 2011 alla “Conca!”. Ingresso ed aperitivo gratuito. 
Info e prenotazioni al delegato oppure Enoteca di Marilena Tonelli
  0863.936671. | 
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29/01/2011 | 
19.30 | 
TAVERNA ALTA HOTEL
  EXCELSIOR – LANCIANO (CH) | |
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12/02/2011 | 
19.30 | 
RIST. VILLA MAIELLA –
  GUARDIAGRELE (CH) | 
CORSI E ALTRO… 
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PROGRAMMA CORSI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE AIS ABRUZZO 
13 Dicembre
  2010 - Inizio 1° livello - Castello di Semivicoli (Ch) 
Dicembre
  2010 - Inizio 1° livello - Vasto (Ch) 
Gennaio
  2011 - Inizio 1° livello - Teramo | 
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EMPORIO PRIMO VERE presenta
  Bem Vivir -Ottava Edizione | 
ALCUNI EVENTI NAZIONALI
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Asta di Vini Pregiati e da Collezione alle ore 18,00 
Hotel Rome Cavalieri – Via A. Cadlolo, 101 
Lotti in visione a partire dalle ore 10,00 
Ingresso libero 
DUEMILAVINI - BIBENDA - A.I.S. ROMA Via A. Cadlolo 101 - 00136 Roma tel. 06 8550941 fax 06 85305556 www.bibenda.it bibenda@bibenda.it 
Si
  svolgerà venerdì 3 dicembre 2010 alle
  ore 20.30 presso “l’Osteria del Bosco” Strada
  Tiberina Nord, 131 in loc. Bosco a Perugia (075.5917035 – www.losteriadelbosco.eu), la “Cena di Fuoco 2010”
  della Delegazione ANAG dell’Umbria che quest’anno è dedicata interamente a
  “Tenuta Villanova” (www.tenutavillanova.com). Il dott. Alberto Grossi,
  titolare dell’Azienda, racconterà la storia che ha reso famosa “Tenuta
  Villanova” e descriverà le eccellenze della nota Azienda Friulana unite ai
  gustosi piatti preparati dallo chef dell’Osteria del Bosco. | 
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GLI EVENTI DI BIBENDA – ROMA. | 
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GLI EVENTI DI RISERVA GRANDE – ROMA. | 
COMUNICATI
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CONVENZIONE
  per gli AMICI DELLA CDG con l’ENOTECA VINE’ di Pescara. | 
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Carissima
  socia, carissimo socio, 
la Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus è
  tra i promotori dell’appello lanciato dalle più importanti realtà del settore
  no profit per scongiurare il taglio dei fondi destinati al cinque per mille,
  ridotti sostanzialmente del 75% (da 400 a 100 milioni di euro), dopo
  l'approvazione alla Camera di un provvedimento che rientra nell'ambito della
  Legge di Stabilità 2011.  
Questi
  tagli colpirebbero inevitabilmente anche le attività della Fondazione
  Slow Food che, dal 2003, opera nel Sud del mondo e non solo con numerosi
  progetti per la salvaguardia delle economie locali, per l’educazione del
  gusto e per la valorizzazione di 
un’agricoltura
  di piccola scala. 
Per poter
  continuare a portare avanti i nostri progetti e chiedere che al cinque per
  mille vengano assegnati fondi adeguati, 
unisci la tua
  voce alla nostra: ADERISCI ANCHE TU E FAI
  ADERIRE LA TUA ASSOCIAZIONE E I TUOI AMICI! FIRMA L’APPELLO! 
Grazie per il
  tuo contributo. 
La Fondazione
  Slow Food per la Biodiversità Onlus e Slow Food Italia | 
NON SOLO LIBRI
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Cucina Eco: il libro e l'evento. Il 25
  novembre gli autori  Lisa Casali Tommaso Fara saranno protagonisti della
  presentazione del libro “ La cucina a Impatto (quasi) Zero”, edito da
  Gribaudo, che si terrà alla Libreria Feltrinelli di Como, ma anche della
  serata gourmet al Conca Bella di Vacallo. Il programma si aprirà alle 18.00
  con l’incontro alla Libreria Feltrinelli di Como, [...] | 
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IL
  MANGIAROZZO, BEST SELLER DELL'ENOGASTRONOMIA - Benessere Beuty ... Il Mangiarozzo –
  libro cult dell'enogastronomia italiana
  considerato ormai giustamente un best seller (Newton Compton, pag. 900, 18
  euro) – è da pochi giorni in libreria con la sesta edizione e s'impone di
  nuovo all'attenzione dei ... | 
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Pronto l'ottavo numero di italiaSquisita.
  Il 10
  novembre 2010 è uscito l'ottavo numero della rivista ItaliaSquisita! Read
  More>>  | 
NON SOLO VINI
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Guerra aperta tra AIS e ASPI sul Miglior Sommelier
  del Mondo | 
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Stelle Michelin 2011 | 
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La pasta artigianale dell'Adriatico.
  Itinerari
  enogastronomici nel mondo della pasta artigianale. Vendita di pasta
  artigianale per pasta di Campofilone, Verrigni pasta e Rustichella d'Abruzzo.
  Read More>>  | 
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Cassazione penale sez. IV, sentenza 24.09.2010 n°
  34687. Confisca del veicolo e giurisprudenza... la “lotta” continua”. I
  giudici della Suprema Corte tornano sulla questione precisando che è
  possibile la ... | 
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Vivere
  a impatto zero 
“Per salvare il pianeta è necessario che troviamo una
  via di mezzo tra l’essere incoscienti consumisti e anti-materialisti
  consapevoli. L’idea alla base di “No Impact Man” non è quella di essere
  anoressici, bensì abbondanti nel modo giusto; non eco-efficienti, ma
  eco-effettivi”. The No Impact Man, l’Uomo a Impatto Zero, si chiama Colin Beavan, vive a Manhattan con la moglie Michelle, la figlioletta Isabella e un cane, insieme ai quali condivide un appartamento di circa 70mq. Dopo personali riflessioni sulla necessità di frenare i cambiamenti climatici e la distruzione della Terra, tramite la riduzione della nostra impronta ecologica su di essa, Beavan decide di sperimentare cosa possa significa oggi vivere a New York City a impatto zero. Ovviamente la famiglia viene coinvolta nell’avventura. L’esperimento ebbe inizio nell’autunno del 2006, con una prima “settimana di prova”. A quel tempo Colin e Michelle, entrambi scrittori di professione, avevano rispettivamente 43 e 39 anni, mentre la piccola Isabella solo 18 mesi. Sebbene le difficoltà da affrontare apparvero subito numerose, la coppia decise di andare avanti e impegnarsi nel progetto di condurre un intero anno di vita a impatto zero. Vale a dire senza auto né mezzi pubblici, senza tv, computer ed elettrodomestici vari, cibandosi di alimenti coltivati o prodotti solo localmente (in un raggio di 250 miglia) e privi di involucri superflui e inquinanti. Niente spazzatura, niente detersivi, nessuna emissione di tossine nelle acque o gas serra nell’atmosfera… Per abituarsi al cambiamento e scoprire le alternative o le strategie più adeguate (e più eco-friendly) Colin e Michelle hanno strutturato il percorso in passi successivi. Si sono concentrati dapprima sulla problematica dei trasporti, poi quella della riduzione dei rifiuti, in seguito sulla scelta adeguata dei cibi e così via. Le deroghe a tale regime di “disconnessione dalla rete” (non solo internet, bensì proprio la rete elettrica), come lo definisce lo stesso Beavan, prevedevano che in casa di amici fosse lecito guardare la tv, come anche usare il computer a lavoro. Rendendosi conto che eliminare del tutto la propria impronta sul pianeta non è possibile, la famiglia newyorkese decise di intraprendere anche azioni attive che compensassero ciò che restava del loro impatto. Hanno pertanto preso parte a progetti di riqualifica ambientale, ad esempio la riforestazione di alcune aree degli Stati Uniti, e prestato servizio volontario in occasione di interventi come pulizia delle spiagge dai rifiuti e simili. Tutto ciò con l’obiettivo di realizzare il seguente bilancio: 
Impatto negativo + Azioni positive =
  Zero, ossia Impatto netto nullo. I coniugi hanno dichiarato che il cambiamento totale di stile di vita attuato li ha indotti a scoprire piaceri che non conoscevano, come il camminare e andare in bicicletta, comprare alimenti direttamente dai coltivatori, occupare il tempo giocando di più con la figlia, leggendo, parlando. “Già nella prima settimana” – dichiara Colin – “abbiamo scoperto che c’è una vita diversa, più calma, che si può avere proprio qui, a Manhattan”. Durante l’anno di esperimento, Colin Beavan ha tenuto in piedi un blog in cui ha reso testimonianza delle sfide cui giorno per giorno ha dovuto far fronte insieme alla sua famiglia, chiedendo talvolta anche consigli e opinioni ai lettori. E di opinioni ne sono giunte tante, alcune molto incoraggianti, altre critiche, da parte di gente scettica riguardo al suo progetto e alla sua buona fede. A soli tre mesi dall’inizio dell’esperimento, Beavan aveva già firmato un contratto con una nota casa editrice statunitense per la redazione di un libro in cui il progetto e la singolare esperienza della famiglia sarebbero state raccontate in maniera dettagliata. Caso vuole che Laura Gabbert, la migliore amica di Michelle (che conosce la donna fin dai tempi della scuola superiore, secondo quanto afferma Beavan) sia una realizzatrice di film indipendenti. Dopo l’idea del libro, arriva dunque quella di un film che mostri agli spettatori, con un taglio quasi da reality show, come si svolge la vita quotidiana della temeraria famiglia newyorkese. La fiera mediatica sviluppatasi intorno a questo caso e le numerose apparizioni di Colin nelle televisioni statunitensi fanno sorgere delle perplessità: qual è il confine tra reale volontà di azione e desiderio di notorietà, tra elaborazione e interiorizzazione di un cambiamento nello stile di vita e autocelebrazione? Risulta difficile credere che l’idea del libro e poi del film siano nate successivamente alla partenza dell’esperimento e quasi casualmente. E’ molto probabile che la famiglia abbia accettato di affrontare tante difficoltà, estremizzando i comportamenti, non solo per un genuino interesse nei confronti delle sorti del pianeta, ma anche nell’ottica di commercializzare l’esperienza. Quand’anche così fosse, comunque, l’iniziativa resta molto interessante. In primo luogo essa apre o alimenta riflessioni e discussioni non solo riguardo ciò che si dovrebbe fare per arrestare i disastri ambientali in corso, ma anche sui comportamenti che si possono realmente assumere nella vita di tutti i giorni. Non solo, la testimonianza diretta, circostanziata ad una specifica situazione, ad una vicenda familiare i cui attori hanno nomi e cognomi precisi, vivono in un determinano contesto e trascorrono giornate “reali” di vita quotidiana, può avvicinare i lettori o spettatori alla tematica ambientalista in maniera meno astratta. Non è chiaro quante delle scelte intraprese durante il periodo di esperimento siano state poi perpetrate al termine di questo. Sicuramente non tutte, visto che lo stesso No Impact Man nella descrizione della sua idea aveva dichiarato: “Quando avremo finito, potremo rientrare nel mondo dei normali consumatori, ma forniti di strumenti per decidere quali componenti del nostro stile di vita a impatto zero vorremo mantenere e quali no”. Riguardo a ciò, scetticismo fu espresso da parte di Mayer Vishner, l’hippie mentore della comunità di giardinaggio di cui Colin entrò a far parte e che gli insegnò a coltivare piante alimentari: “Beavan ha abbracciato il progetto come una sorta di impegno monastico, con inclusa la richiesta di aiuto e consigli. Ma la conservazione è un modo di vivere, non semplicemente un esperimento da fare per un anno. Mi sono interrogato sulla sua sincerità e le sue motivazioni, fino a chiedermi se fosse disonesto o illuso”. Ad ogni modo l’interesse riguardo all’esperimento di Colin e famiglia è cresciuto, pertanto dalle pagine del suo sito Beavan ha lanciato un nuovo progetto, chiamato per l’appunto “No Impact Project”. Esso è volto a riunire i soggetti interessati alla conversione ad una vita a basso impatto e aiutarli durante tale percorso, nonché nella scoperta di quali siano gli adattamenti all’ambiente in grado di migliorare loro la vita, rendendoli anche più felici. Questo No Impact Man forse è un po’ troppo “americano” negli estremismi, l’infervorazione e la capitalizzazione mediatica. Ma l’impresa resta interessante e gli spunti che se ne possono trarre numerosi. 
Ecco
  alcuni numeri. Basandosi sull’esempio di una
  famiglia americana che vive a Manhattan, i Beavan sono riusciti ad eliminare
  dalle discariche: 
·    1248 contenitori di plastica, 
·    2190 piattini di plastica e di carta, 
·    572 sacchetti di plastica, 
·    16580 litri di spazzatura 
·    2184 pannolini da bambino. 
Ecco
  quindi alcuni consigli, tratti anche dal documentario, per un minore
  impatto personale sull’ambiente: 
·    Miglioriamo
  l’alimentazione. Evitiamo di mangiare carne per
  almeno una settimana o un mese… Lo sapevate che ogni vegetariano contribuisce
  ogni anno a ridurre la emissione
  di CO2 di ben Kg 1800? Oltre a questo,
  ovviamente, cerchiamo i produttori
  locali che possono offrirci frutta
  e verdura biologica. Un’altra possibilita’ e’ coltivare un piccolo orto con le nostre delizie preferite! 
·    No alle bottigliette e sacchetti di plastica. Piuttosto
  usiamo bottiglie di vetro e contribuiamo in maniera più attenta alla raccolta differenziata. E… non dimentichiamoci mai di avere nello zaino una borsa per la
  spesa riciclabile.
  Ricordiamoci che i sacchettini di plastica si pagano! 
·    Contribuiamo con il commercio equo solidale.
  Troveremo delle ottime idee regalo che verranno apprezzate perche’ uniche e
  appunto solidali da un punto di vista sociale. 
·    Riscopriamo le mode del passato con il Vintage e i mercatini dell’usato .
  Evitiamo di comprare nuovi capi d’abbigliamento per ogni stagione e se
  abbiamo qualche vestito nell’armadio che non indossiamo piu’, portiamolo nei
  centri dove possono essere donati. 
·    Riscopriamo le attivita’ fisiche all’aperto: invece di stare seduti tutto il tempo a guardare
  la televisione, usciamo fuori per una bella camminata rigenerante. Tre ore in
  meno al giorno davanti al piccolo schermo permettono di ridurre l’emissione
  di carbonio di quasi Kg 250. Che dite, ci proviamo a stare almeno un
  pomeriggio o una sera a settimana senza TV? 
·    Usiamo la bicicletta in citta’. Oltre ai benefici fisici, questo ci offre la
  possibilita’ di apprezzare di piu’ il luogo dove viviamo. Giusto per dare
  un’idea se per due giorni evitiamo l’uso della macchina, riduciamo in un anno
  l’emissione di gas per una media di circa Kg 721. Che dire allora di evitare
  di guidare nel weekend o in alcuni specifici giorni della settimana? 
·    Stiamo attenti all’uso dell’energia elettrica. Evitiamo di accendere la luce di giorno e
  stacchiamo tutte le prese dagli interruttori se non stiamo usando gli
  elettrodomestici. Altra cosa importante: se dobbiamo fare la lavatrice o
  azionare la lavastoviglie, aspettiamo di farlo dopo le 20. Anche
  questo contribuirà ad avere delle bollette meno costose! 
Diciamolo:
  sicuramente non è facile mettere tutto in pratica ma questo documentario
  vuole suggerirci che, con uno stile di vita più attento e dedito alla
  salvaguardia dell’ambiente, i cambiamenti ecosostenibili possono
  prendere piede proprio dai piccoli gesti quotidiani e rendere migliore e
  piu’ salutare il nostro modo di vivere. | 
VIAGGI ENOGASTROMICI
RICETTE E CONSIGLI ENOGASTRONOMICI
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Uova
  in trippa 
Preparate delle
  frittatine sottili e tagliatele a listerelle. Preparate un sughetto con del
  buon pomodoro a pezzetti (per esempio il pomodoro al forno dell'Azienda
  Zappacosta, preparato secondo un'antica ricetta; i pomodori vengono cotti nel
  forno a legna interi, lasciati a raffreddare tutta la notte e al mattino
  spellati e inseriti tal quali nel barattolo di vetro, il sapore del sole
  rimane tutto lì!), con l'aggiunta di aglio, capperi, prezzemolo. Condire le uova in trippa con il sughetto. Accompagnare con una
  freschissima insalata di stagione. 
Come
  riconoscere le uova leggendo le etichette 
Abbiamo già parlato della triste condizione delle galline da uova in Italia, dove oltre l'80% degli
  allevamenti è di tipo intensivo e impone ai polli una non-vita fatta di
  continuo stress e sollecitazioni innaturali alla produzione di uova: dei rischi per lasalute oltre che dei problemi etici si è già detto, ma ora ci
  occupiamo di come riconoscere le uova leggendo il codice numerico che per legge deve essere stampato sopra la confezione. Quando acquistiamo le uova al supermercato dobbiamo far attenzione al codice numerico che contrassegna ogni confezione. I numeri vanno dallo 0 al 3 ed indicano la provenienza dell'uovo dal punto di vista della tipologia di allevamento dei polli (foto) allo stesso modo deve essere indicata la provenienza geografica, per la legge che impone la tracciabilità dei prodotti alimentari. Concentriamoci sui numeri, però. Le più diffuse sono le uova contrassegnate dal numero 3, che indicano allevamenti intensivi di polli: dietro ogni uovo nr. 3 si cela la condizione drammatica delle galline ovaiole . Sono le più semplici da trovare, circa 4/5 delle uova in commercio sono prodotte in questo modo. Le uova nr. 2 indicano invece allevamenti a terra: si tratta sempre di polli in cattività, che non vedono nella gran parte dei casi la luce del sole, ma per lo meno hanno una certa libertà di movimento all'interno del capannone dove sono tenuti. Va un po' meglio delle galline in gabbia immobilizzate, ma siamo ancora lontani da una condizione accettabile. Sono infatti migliori le uova nr.1 che provengono da allevamenti all'aperto: le galline hanno libertà di movimento e vivono una parte della giornata all'aria aperta, con tutti i vantaggi nutrizionali che possono derivare da una produzione di uova secondo natura. In tal senso vanno preferite le uova nr.0 che contraddistinguono i prodotti da allevamenti biologici: in questi, oltre alle libertà degli allevamenti all'aperto, vi è anche la garanzia di una nutrizione assolutamente priva di additivi chimici o altre sostanze che possano, seppur nei limiti di legge, aumentare le produzioni alimentari. Bene, ora sapete come scegliere le uova al supermercato: scoprirete presto che trovare le uova nr. 0 non è cosa semplice....ovviamente in Emporio le trovate..( www.emporioprimovere.it) | 

